Concorrenza, tassisti in guerra: la frenata sui notai “fuori sede”

Le nuove regole sulle auto bianche prevedono più licenze e spazio alle app. Draghi: abbiamo approvato misure sulle quali c’è un consenso politico

Concorrenza, tassisti in guerra: la frenata sui notai fuori sede
di Luca Cifoni
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Venerdì 5 Novembre 2021, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 16:34

Soddisfatti gli ambulanti e i balneari, silenti i notai (che sul punto specifico hanno diversità al loro interno) sul piede di guerra i tassisti. La portata di un disegno di legge annuale sulla concorrenza, soprattutto se a dispetto del suo nome arriva quattro anni dopo l'ultimo provvedimento del genere, si può valutare anche dalle reazioni delle categorie economiche interessate. Cancellature e correzioni del testo possono avvenire sulle bozze provvisorie o anche direttamente in Consiglio dei ministri, come è avvenuto ieri quando è stata espunta la norma contenuta nell'articolo 12 che velocizzava le procedure autorizzatorie per gli inceneritori di rifiuti (ma ci sono nuove regole sulla raccolta). Alla fine a Palazzo Chigi è prevalsa la scelta di portare comunque a casa la riforma, che è strettamente collegata al Piano nazionale di riforma e resilienza, pur senza alcuni pezzi che originariamente facevano parte del pacchetto. Lo stesso Draghi ha voluto giustificare questo approccio con i ministri spiegando che la via dell'operazione trasparenza è una «terza strada» rispetto a quelle seguite da altri esecutivi del passato; che alternativamente avevano approvato misure ambiziose senza riuscire a realizzarle in mancanza di consenso politico, oppure avevano deciso di non fare nulla. In ogni caso, ha sottolineato il presidente del Consiglio, gli interventi definiti vanno nella linea indicata a livello europeo con il Recovery Plan concordato con la commissione.
Politicamente, lo scoglio delle concessioni era tra i più ardui. Del tema si discute da anni: a livello europeo la famosa direttiva Bolkestein richiederebbe il ricorso alle gare, mentre gli attuali concessionari non ritengono di dover sottostare a questa impostazione e hanno trovato su questo punto ascolto tra i partiti. Così la scelta è stata simile a quella fatta per l'altrettanto spinoso tema del catasto: realizzare appunto in nome della trasparenza una mappatura della situazione attuale compresi i canoni, per lasciare eventuali interventi a un governo successivo.

I PROFESSIONISTI

La novità relativa al notariato permetteva ai professionisti di esercitare su tutto il territorio nazionale, al di là di distretti e Regioni di appartenenza. Una spinta all'aggregazione che avrebbe favorito i grandi studi più propensi ad operare in una logica di mercato piuttosto che di presidio del territorio. Per quanto riguarda i taxi invece l'articolo - sopravvissuto - rinvia ad un riordino del settore con l'obiettivo di incrementare la concorrenza anche attraverso l'aumento delle licenze e modernizzare il servizio con un maggior ricorso ad app e piattaforme. Unanime la reazione negativa dei sindacati di categoria che hanno annunciato la mobilitazione: durante la riunione a Palazzo Chigi la Lega ha comunque chiesto di inserire una qualche forma di tutela per chi la licenza già ce l'ha.
I capitoli rimasti nel testo finale riguardano comunque una certa varietà di settori.

In materia di sanità per garantire una migliore qualità del servizio è prevista una stretta sulle procedure di accreditamento delle strutture convenzionate con il servizio pubblico. Cambiano le regole di nomina dei dirigenti medici che dovrebbero essere sottratte a logiche spartitorie interne; contemporaneamente si vuole garantire la parità di genere. Stesso criterio che diventerà vincolante nelle nomine dei componenti delle Autorità indipendenti, la cui disciplina viene ugualmente rivista.

LE PROCEDURE

Non manca un capitolo dedicato all'assicurazione auto: la norma inserita prevede che le procedure di risarcimento diretto in caso di sinistro scattino anche con le compagnie che hanno sede all'estero. Altro tema classico dei provvedimenti sulla concorrenza è quello delle tlc: gli operatori senza il consenso esplicito dei clienti non potranno addebitare loro servizi premium non richiesti propri o di terzi. Viene confermato anche il riassetto dei servizi pubblici locali (con limiti alle società cosiddette in house) che assorbirà anche le norme sul trasporto pubblico locale. Nel settore dell'idroelettrico le gare dovranno diventare operative entro il prossimo anno, in caso contrario scatteranno i poteri sostitutivi del governo. Infine una spinta all'apertura di nuove imprese con la riduzione da sette a quattro del termine entro il quale le amministrazioni devono rispondere alla comunicazione unica per l'avvio di un'attività.

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