Concerti, «capienza piena» con il green pass? Organizzatori in rivolta, cosa può accadere

Concerti, «capienza piena» con il green pass? Organizzatori in rivolta, cosa può accadere
di Alberto Gentili
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Venerdì 24 Settembre 2021, 15:41 - Ultimo aggiornamento: 17:30

«Presidente Draghi, aiuto!». Questo l’appello del mondo della musica al premier Mario Draghi per la riapertura delle sala da concerto col 100% di capienza, senza distanziamento e con l’obbligo di Green Pass e mascherine. L’appello promosso da Assomusica e da trentina di promoter tra cui Live Nation a Dna Concerti è sostenuta da circa 300 artisti tra cui Vasco Rossi, Cesare Cremonini, Carmen Consoli, Cosmo, Tiziano Ferro, Fedez, Jovanotti, Afterhours, Francesco Bianconi, Claudio Baglioni, Nick Cave, Depeche Mode, Renato Zero e Salmo.

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Concerti, l'appello a Draghi

L’appello pubblicato anche su facebook da Assomusica «è per sollecitare» Draghi a una «presa di posizione chiara e risolutiva per la sopravvivenza e il rilancio del settore della musica live nel nostro Paese» e chiede di fissare una data certa per la ripartenza attraverso un piano da formalizzare entro il 31 ottobre 2021.

L’appello, oltre che al premier, è indirizzato anche ai ministri della cultura Franceschini, dello Sviluppo Economico Giorgetti, della Sanità Speranza e del Lavoro Orlando. «Riteniamo doverosa e giusta la posizione rigorosa finora assunta dall’Italia ma oggi - si legge nel testo dell’appello - per quanto riguarda i concerti e gli spettacoli dal vivo, altri Paesi come Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Inghilterra, Israele, Lettonia, Lituania, Olanda, Stati Uniti, Svizzera, Ungheria hanno già completamente aperto e altri come Irlanda, Portogallo e Svezia hanno già fissato la data di riapertura, tornando alla situazione di normalità pre-Covid». «Ricordiamo che da marzo 2020 il nostro settore in particolare quello dei grandi eventi, in Italia è completamente fermo - si legge ancora nel testo dell’appello - che dal nostro comparto dipendono centinaia di migliaia di lavoratori, che hanno perso il lavoro con grande incertezza personale e delle loro famiglie».

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Ingresso con il green pass

Per far ripartire il settore ecco la proposta: ingresso ai concerti solo con Green Pass e per gli show al chiuso obbligo di mascherine e controllo delle temperature con capienze al 100% e data certa per la ripartenza grazie a un piano da formalizzare entro il 31 ottobre 2021. «Queste sono le condizioni essenziali affinché anche la stagione 2022 non venga irrimediabilmente compromessa», conclude il messaggio inviato al governo.

Si fa sentire anche Laura Pausini: «Due anni di attesa. Di rispetto verso le istituzioni. Ora non ci sono più ragioni. Il nostro lavoro è sempre più sottovalutato come parte integrante della società. Vogliamo rispetto. Subito. La musica è condivisione e la vita di persone che devono poter ricominciare a lavorare».

Da tempo in questa direzione si muove il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha sollevato la questione già nel Consiglio dei ministri che il 16 settembre ha esteso il Green pass in tutto il mondo del lavoro. E ora il ministro dem rassicura: «In base alla norma del decreto legge, il Cts dovrà darci una risposta entro il 30 settembre, quindi aspetteremo quei termini e non solo per i concerti, ma anche per cinema, teatri, luoghi di cultura».

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Franceschini ascoltato dal Cts

Franceschini è stato ascoltato dal Cts lunedì scorso e garantisce che la discussione con il Comitato è stata «molto positiva, adesso vedremo l’indicazione che daranno e la successiva decisione collegiale del governo». Ma si va senz’altro, da inizio ottobre verso un aumento della capienza all’80% che potrebbe essere estesa al 100% dopo qualche giorno, in base all’andamento dei contagi e della campagna vaccinale: «Più sale la percentuale dei vaccinati, più è probabile che vengano cancellati tutti i limiti alla capienza», spiega un fonte di governo.

Ottimista e sulla linea della gradualità anche Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport: «Se riusciamo a dimostrare che i tifosi riescono a rispettare le regole possiamo lavorare per una aumento della capienza in maniera graduale per arrivare quanto prima a una capienza totale» degli stadi e degli impianti sportivi. Ma la Vezzali ha anche avvertito: «Mi auguro che le società sportive che organizzano eventi siano responsabili facendo rispettare le misure che abbiamo dettato con le linee guida. Non è possibile vedere assembramenti e tifosi senza mascherine, perché la salute di chi ci è vicino dipende dal nostro comportamento». Comportamenti, quelli visti in diverse curve da inizio campionato, che «non mi permettono di poter lavorare ne riuscire a paragonare gli eventi sportivi agli eventi culturali», ha aggiunto Vezzali. «Il mio obiettivo sin da luglio - ha concluso - è quello di lavorare per portare la capienza al 100% sia all’aperto che negli impianti al chiuso. Ovviamente c’è uno step e un percorso da seguire in base all’andamento della situazione epidemiologica e in base anche alle vaccinazioni che la popolazione raggiunge».

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