Dalle misure differenziate in base al territorio al divieto di abbracci e strette di mano. Questo il contenuto di cinque verbali del Comitato tecnico scientifico posti a base dei Dpcm sul Coronavirus, che sono stati desecretati e pubblicati dalla Fondazione Luigi Einaudi. Il Governo ha infatti deciso di lasciar cadere il segreto di Stato sui verbali che ieri sera, 5 Agosto 2020, alle 21.15 sono stati trasmessi tramite PEC dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli agli avvocati Enzo Palumbo, Andrea Pruiti Ciarello e Rocco Mauro Todero.
Nel verbale del 7 marzo, due giorni prima del lockdown che ha colpito tutta Italia, il Cts dava indicazione di adottare misure differenziate secondo i territori, individuando «le zone cui applicare le misure di contenimento della diffusione del virus più rigorose rispetto a quelle da applicarsi all'intero territorio nazionale, nelle seguenti: Regione Lombardia, e province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia e Modena; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova e Treviso, Alessandria e Asti». Due giorni dopo, il 9 marzo, il Governo decideva il lockdown in tutta Italia.
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I verbali desecretati sono in tutto cinque: il numero 12 del 28.2.2020; il 14 dell’1.3.2020; il 21 del 7.3.2020; n.39 del 30.3.2020 e n.49 del 9.4.2020.
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7 marzo: misure differenziate per territori.
Il Comitato tecnico scientifico, nel verbale del 7 marzo, individua «le zone cui applicare le misure di contenimento della diffusione del virus più rigorose rispetto a quelle da applicarsi all'intero territorio nazionale, nelle seguenti: Regione Lombardia, e province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia e Modena; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova e Treviso, Alessandria e Asti». Dunque l'indicazione era di misure differenziate per territori. Il 9 marzo viene annunciato il lockdown totale dell'Italia.
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— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) August 5, 2020
28 febbraio: Rivedere misure per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
«Le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto presentano...una situazione epidemiologica complessa attesa la circolazione del virus, tale da richiedere la prosecuzione di tutte le misure di contenimento già adottate, opportunamente riviste». È quanto scriveva il Comitato tecnico scientifico lo scorso 28 febbraio, una settimana dopo l'individuazione del paziente uno a Codogno, suggerendo al governo una serie di misure più restrittive per le tre regioni dove il Coronavirus si stava maggiormente diffondendo.
1 marzo: Stop ad abbracci e strette di mano. «Il Cts esprime la raccomandazione generale che la popolazione, per tutta la durata dell'emergenza, debba evitare, nei rapporti interpersonali, strette di mano e abbracci». Così scriveva il Comitato Tecnico Scientifico l'1 marzo scorso in una delle riunioni dopo l'esplosione del coronavirus in Italia. Il 9 marzo, poi, il premier Giuseppe Conte avrebbe annunciato il lockdown. Lo si legge in uno dei verbali del Comitato contenenti «informazioni non classificate controllate».
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