Il Cnel di nuovo nel mirino della politica: progetto M5s per abolirlo

Il Cnel di nuovo nel mirino della politica: progetto M5s per abolirlo
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Sabato 4 Maggio 2019, 21:55
 Il Cnel torna nel mirino della politica. A meno di due anni e mezzo dal fallimento del referendum costituzionale del 4 dicembre del 2016 che ne prevedeva l'abolizione, stavolta è il Movimento 5 Stelle che annuncia un disegno di legge per la sua abolizione. Immediata la reazione dell'ex ministro per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi: «Hanno gridato al colpo di Stato quando lo abbiamo proposto noi. Prima ti offendono, poi ti copiano».
L'annuncio arriva dal ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta Riccardo Fraccaro: l'obiettivo, spiega, è quello di cancellare «un ente inadeguato agli scopi per cui era stato concepito, ed ormai superato dalle dinamiche istituzionali che garantiscono la rappresentanza delle forze sociali».
Il ministro sottolinea i risparmi e spiega che la funzione del Cnel potrà «essere sostituita dal rafforzamento della democrazia diretta e del ruolo del Parlamento, con lo sviluppo delle forme di partecipazione e un maggiore utilizzo delle attività conoscitive in sede parlamentare» ed auspica che la sede «diventi la Casa della partecipazione».
Il Consiglio nazionale per l'economia ed il lavoro, nato nel 1948 è previsto dalla Costituzione Italiana all'articolo 99, raccoglie esperti e rappresentanti di tutte le categorie produttive e professionali ed ha funzioni consultive e legislative.
Conserva tra l'altro tutti i contratti di lavoro del nostro paese. Dopo il fallimento del referendum per l'abolizione lo scorso anno è stato avviato un profondo processo di autoriforma. Due i disegni di legge presentati quest'anno nel 2019. Celebrandone i suoi 60 anni a marzo la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, aveva parlato «di un patrimonio da amministrare con oculatezza valutando con prudenza e attenzione come gestirne le potenzialità».
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