Chiara Colosimo, deputata FdI: «Noi, generazione Atreju alla battaglia per il Lazio»

«Serve una persona che si dedichi alla Regione e sia vicina a noi»

Chiara Colosimo, deputata FdI: «Noi, generazione Atreju alla battaglia per il Lazio»
di Ernesto Menicucci
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Martedì 25 Ottobre 2022, 00:06 - Ultimo aggiornamento: 07:53

Chiara Colosimo, deputata FdI, neo segretaria d’aula alla Camera. Oggi il “debutto” a Montecitorio. Sensazioni?
«La parte emozionale finora l’ha fatta da padrone: una cavalcata veloce, anche troppo forse. Ma ora prevale il senso di responsabilità: per questo non ci siamo mai lasciati andare a festeggiamenti».

Lei avrà anche un ruolo istituzionale
«È stato molto impressionante per me salire le scale della Camera e trovare la foto di Falcone e Borsellino: noi siamo qui a rappresentare anche chi non c’è più, chi è morto per combattere la mafia».

Lei è dell’86, aveva 6 anni quando furono uccisi Falcone e Borsellino. Cosa ricorda?
«Poco, solo mia madre che alzava il volume della tivù.

Ma poi, facendo politica, ho perso pochissime commemorazioni di quelle fatte a Palermo».

Da dove partirete, come centrodestra?
«Dai temi che ha già indicato il premier: aumento dei prezzi, caro bollette, la necessità di dare risposte alle famiglie e alle imprese. Visto il momento che stiamo vivendo, servono risposte ancora più veloci».

Voi, durante il governo Draghi, avete rivendicato il fatto di essere stati un’opposizione “patriottica”. Cercherete il confronto con il centrosinistra?
«Siamo consapevoli che la maggioranza fa la maggioranza, ma anche che su alcuni temi le opposizioni possono dare il loro contributo, che saremo felici di accogliere ma che non cerchiamo in maniera spasmodica».

È un governo di destra-centro, come ha detto il ministro Lollobrigida?
«È un governo di patrioti, è un governo degli italiani che ci hanno dato un mandato chiaro il 25 settembre. E FdI, partito di maggioranza, ha una vocazione a destra, anche se ci sono anche molti che vengono da un’altra storia».

È anche la maggioranza della “generazione Atreju”, di cui lei fa parte.
«Veramente anche lì ero la più piccola... E tutta FdI oggi è quella della generazione Atreju. Di quell’esperienza ci portiamo dentro lo spirito di squadra e di abnegazione, ma anche il rispetto dell’avversario, il poter dialogare con tutti senza perdere la nostra identità».

Atreju, che lei organizzava, è diventata celebre anche per gli scherzi. Il migliore?
«Quello più divertente quando chiedemmo a Gianfranco Fini dei Kaziri, popolo inesistente. Il più riuscito a Veltroni, quando ci rispose sulla fantomatica Borgata Pinarelli...».

Tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo si vota nel Lazio. Sarà lei la candidata?
«Non abbiamo ancora affrontato questo argomento. È un piacere che si riconosca il lavoro svolto anche se quello è un capitolo che, appena si dimetterà Zingaretti, spero di chiudere anche io».

Identikit del possibile candidato allora?
«Una persona che abbia a cuore solo la Regione Lazio, che sia molto vicina o riconducibile a Fratelli d’Italia».

Si aspetta che, nel Lazio, il centrosinistra vada insieme: Pd, M5S, Calenda?
«Mi sembra difficile che ci possa essere il campo larghissimo. Il Pd sceglierà l’uno o l’altro e mi pare che ci siano delle spinte centrifughe perché si alleino con M5S. In bocca al lupo».

Lei fece parte anche della consiliatura Polverini, finita con lo scandalo dei rimborsi di Fiorito&co. Cosa le è rimasto di quell’esperienza?
«Il fatto di essere ancora più rigida e irreprensibile, e di cercare le carte. Così ho tirato fuori tante vicende diventate un’inchiesta: le mascherine, la concorsopoli...».

Stesso quartiere (Garbatella), stesso percorso politico. Chiara Colosimo è la nuova Giorgia Meloni?
«Come lei c’è n’è una sola e mi accontenterei di fare la metà delle cose ha fatto lei. Ma lei è Giorgia. Io sono Chiara».
 

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