Centrodestra, è guerriglia. E Berlusconi fa acquisti tra i deputati Cinquestelle

Il Cavaliere punta ancora sul Quirinale e ingaggia nuovi parlamentari. forte irritazione con la Meloni, Salvini media

Centrodestra, è guerriglia. E Berlusconi fa acquisti tra i deputati Cinquestelle
di Emilio Pucci
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Venerdì 19 Novembre 2021, 00:33

L’avvertimento è arrivato ad Arcore: il timore della Meloni («Mi sa che Silvio ha fatto un passo indietro» sul Colle, ha detto ieri) è che Berlusconi voglia giocare la partita in maggioranza o in solitaria, mettersi al centro per essere al tavolo pure del centrosinistra. «O sta con noi oppure ognuno per sé», osserva un “big” di Fdi. Ma l’ex premier ha fatto pervenire garanzie sul fatto che nessuno ha intenzione di tagliare fuori Fratelli d’Italia. «Probabilmente c’è stato un fraintendimento», ha tagliato corto Salvini che ieri ha sentito al telefono proprio Meloni e Berlusconi. Con il secondo ha discusso di manovra e della necessità di concordare la linea sulla legge di bilancio a sostegno delle partite Iva e sulla prospettiva di una riduzione del carico fiscale. Con la prima ha parlato dell’importanza di essere uniti e di superare le incomprensioni emerse sulla diversa direzione di marcia in Europa. 


È insomma un centrodestra che cerca perlomeno di mettere la polvere sotto il tappeto dopo gli scontri di questi giorni. L’alleanza rischia di sfaldarsi, da qui i tentativi di ricompattarla. Ieri FI e Lega hanno lavorato insieme per portare avanti l’emendamento che dà la possibilità ai bus turistici di avere una capienza al 100% e pure nei confronti dell’esecutivo c’è la stessa insofferenza per la mancanza di disponibilità al dialogo manifestata - questa la tesi - fin qui da Draghi e da alcuni ministri.

Anche se in FI e nella Lega prevalgono sempre due linee, con i governisti che danno pieno appoggio al presidente del Consiglio e avvertono i vertici azzurri e del partito di via Bellerio sul rischio di tirare troppo la corda.

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Capitolo a parte quello sul Quirinale. Il Cavaliere continua a portare avanti la sua strategia. «Non sono candidato ma…», allarga le braccia a chi va a fargli visita. Ieri ha ricevuto il segretario dell’Udc Cesa. Ma soprattutto l’ex M5s Rospi, ingegnere di Matera, che entrerà oggi in Forza Italia. E sarà un tassello importante perché - questo l’obiettivo - potrà fare da calamita ad altri fuoriusciti pentastellati. Per l’elezione del presidente della Repubblica - sempre che il centrodestra si presenti granitico all’appuntamento come assicura Salvini - mancano all’appello, secondo i calcoli di Arcore, almeno una quarantina di voti. E Berlusconi sta lavorando proprio nella giungla del gruppo misto. In realtà si tratta pur sempre di voti ingovernabili e difficilmente decisivi, perché - come osserva un esponente di peso del centrodestra - occorrerà trovare la più ampia convergenza possibile in Parlamento: se una forza politica della maggioranza venisse tagliata fuori si andrebbe direttamente al voto anticipato. Ma è proprio sulla paura delle urne che gioca la sua partita il Cavaliere. «Io – ha spiegato – sono l’unico garante dell’equilibrio in Parlamento, se non ci sono io ci sono le elezioni anticipate». Una tesi che fa breccia fino ad un certo punto nella galassia della coalizione. 

 

REGISTA O CANDIDATO

In tanti, anche tra i fedelissimi dell’ex presidente del Consiglio, sono convinti che Berlusconi dovrebbe vestire i panni del regista più che del concorrente alla corsa del Colle. «Perché - argomenta un forzista vicino al Cavaliere - quando si accorgerà che non è destinato ad essere lui il sostituto di Mattarella avvertirà la botta, si ritirerà dalla politica e sfascerà l’alleanza». Ma il presidente azzurro non vuol sentir neanche parlare di dare le carte. Vuole essere in campo. «Se nessuno mi tradisce ho buone chances di farcela», ripete ai suoi interlocutori. «Bisogna vedere - osserva Rotondi - chi sarà l’altro candidato a contrastarlo. Ma alla quarta votazione Silvio potrebbe stupirci tutti». La sponda del Capitano leghista c’è. Anche per questo motivo i due hanno deciso di decelerare sul progetto della federazione. Berlusconi ora dovrà assicurarsi, però, il sostegno pieno di Fdi. Ieri le parole della Meloni lo hanno fortemente irritato. «Una minaccia incomprensibile», il suo commento. 

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