Occupazioni, stop del governo: sgomberi più rapidi. Piantedosi lancia l’operazione, a Roma faro su 27 siti

Meloni: «Lo Stato non si gira più dall’altra parte». Anche un ddl per inasprire le pene

«Stop occupazioni», il governo vuole sgomberi più rapidi. Palazzo Chigi e Viminale lanciano l’operazione
di Cristiana Mangani
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Lunedì 20 Febbraio 2023, 00:44 - Ultimo aggiornamento: 01:25

Un mandato alle prefetture per accelerare le attività di sgombero degli immobili occupati abusivamente: la linea del governo è chiara su questo aspetto. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ne ha fatto una battaglia personale e sta preparando un piano ad hoc, perché recuperare appartamenti, scuole e auditorium, «vuol dire inserirli nuovamente nel circuito della legalità e, soprattutto, toglierli alla criminalità organizzata». Lo ha detto più volte il numero uno del Viminale durante i Comitati per l’ordine e la sicurezza che ha presieduto in diverse grandi città italiane.

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LA LINEA POLITICA

E ieri, la questione è stata ribadita dal premier Giorgia Meloni. «Questo governo ha dato il via alla propria guerra contro le occupazioni abusive - ha dichiarato -: lungo tutto il territorio nazionale si è cominciato a fare quello che non si faceva prima, ossia a procedere con gli sgomberi».

A seguire l’elenco delle ultime operazioni. «A Roma sono stati sgomberati 10 alloggi dell’Ater, l’edilizia delle case popolari, che erano in parte occupati da famiglie criminali, più tre alloggi privati e uno dell’Inps - ha sottolineato Meloni -. A Milano è stato sgomberato un complesso immobiliare di case popolari, un totale di 91 occupazioni abusive, e un edificio scolastico interamente occupato da extracomunitari. A Torino sono stati sgomberati 11 alloggi di case popolari. A Napoli 16 che erano nelle mani della criminalità organizzata. E a Foggia 17 sempre gestiti dalle mafie locali. È un lavoro che intendiamo portare avanti nelle prossime settimane - ha concluso il presidente del Consiglio -, perché è finita l’era in cui lo Stato si gira dall’altra parte di fronte alla criminalità e a chi non rispetta le regole. Gli edifici dell’edilizia popolare devono andare a chi ha bisogno, non alle famiglie dei criminali. Devono andare alle famiglie che non possono avere una casa e che spesso si ritrovano sotto un ponte, perché le case popolari sono occupate dalle famiglie criminali. Devo ringraziare l’importante sinergia fra ministero dell’Interno, magistratura, forze dell’ordine e prefetture». 

La linea politica, dunque, è molto chiara ed è stata indicata da Piantedosi anche all’interno dei Comitati. Il tema della legalità per il ministro non può discostarsi dalle occupazioni abusive, perché - chiarisce - «l’intervento sul patrimonio pubblico serve a restituire quelle case al circuito legale». E questo vuol dire «maggiore tutela per i diritti di fragili e bisognosi, e contrasto alla criminalità organizzata». Il caso di Napoli e dello sgombero del palazzo di Pizzofalcone, dove i clan camorristici la facevano da padroni, è stato considerato un caso-simbolo. «Un esempio che ci inorgoglisce - ha commentato Piantedosi - e che ci incoraggia a proseguire. Quando c’è il fronte compatto di tutte le istituzioni, gli sgomberi si fanno. Non solo. Quando si procede tenendo conto della necessità di salvaguardare le persone in condizioni di fragilità, che sono ben distinte da coloro i quali hanno collusioni con la criminalità di cui sono ostaggio, la forza dello Stato s’impone anche in contesti difficili». 
Solo qualche giorno fa un’operazione a San Basilio, a Roma, ha portato alo sgombero di tre alloggi di edilizia popolare occupati da soggetti riconducibili alle famiglie dei Marando, Pupillo e Delle Fratte. Erano locali che venivano usati come basi di spaccio della droga e di attività criminale.

Il programma di liberazione degli immobili è già avviato. E, in particolare, nell’agenda della prefettura di Roma, il piano messo a punto dal prefetto Bruno Frattasi e dal questore Carmine Belfiore è in fase di accelerazione. Per il 2023 la lista degli immobili da liberare annovera 27 diversi siti: si va da Cinecittà a viale del Policlinico, a via Prenestina. Un elenco di volta in volta rivisto a seconda della urgenza dei provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria. Ma non sarà l’unico criterio di priorità: perché ove vi fossero situazioni più complicate da gestire (nel casi in cui ci fossero troppi nuclei in condizioni di fragilità da dovere ricollocare), allora si procederà comunque recuperando gli spazi più accessibili.

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LE REAZIONI

L’annuncio di Meloni sulle occupazioni immobiliari abusive ha incontrato il favore di Confedilizia: «Ci troviamo di fronte a una situazione intollerabile - ha avvertito il presidente Giorgio Spaziani Testa - e il fatto che un governo dichiari finalmente di volersene fare carico è un’ottima notizia. Per questo siamo pronti a dare tutto il nostro sostegno, visto che stiamo parlando di un fenomeno che riguarda migliaia di unità immobiliari, molto spesso pubbliche e anche private».

In Parlamento, intanto, è stata presentata una proposta di legge che prevede l’introduzione dell’articolo 624 ter nel Codice penale: la pena ipotizzata va dai 2 ai 7 anni per chi occupa immobili abusivi. Un disegno di legge sul quale il capogruppo di FdI Tommaso Foti vorrebbe far ripartire la discussione.
 

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