Casamonica, passerella nella reggia del clan: e il M5S fa concorrenza a Salvini

Casamonica, passerella nella reggia del clan: e il M5S fa concorrenza a Salvini
di Simone Canettieri
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Mercoledì 21 Novembre 2018, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 19:40


ROMA «Quanto sfarzo, quanto lusso». Quando alle 18 il premier Giuseppe Conte entra nei villini abusivi dei Casamonica non riesce a trattenere lo stupore. Davanti a sé ha gli stucchi dorati, le culle imperiali, le tigri di porcellana. Tocca tutto. «Preside', questi fanno i pacchi a tutti: non pagano nessuno, ecco perché si possono permettere questa vita», gli spiega - dritto - il capo dei vigili Tonino Di Maggio. Poi il presidente del Consiglio esce nel vicolo buio di via del Quadraro e, con l'acquedotto romano sullo sfondo, fa «i complimenti a Raggi che sta riportando la legalità a Roma». È l'ultima visita istituzionale di una lunga giornata dalla forte eco politica e mediatica.

I FRONTI
E così l'iniziale gara del mattino sulla sicurezza tra il Campidoglio e il Viminale di Matteo Salvini si alza di livello. Ora ci sono da una parte i vertici grillini (e Raggi ne fa parte a pieno titolo, almeno per un giorno) e dall'altra la Lega. Non a caso, il ministro Riccardo Fraccaro attacca proprio «il contraente del governo» Salvini con missile terra aria: «Per dirla con una battuta - spiega all'Huffington post - c'è chi evoca metaforicamente le ruspe e chi le mette in campo davvero». Più chiaro di così.

La battaglia della ruspa romana diventa una questione nazionale, soprattutto in queste ore, gravide di tensioni in parlamento sui provvedimenti al vaglio (dl sicurezza e ddl anticorruzione). Raggi, trattandosi di un'azione amministrativa, schiera fin dalle prime luci dell'alba 600 vigili urbani e si muove in solitaria. Non a caso, raccontavano ieri al ministero dell'Interno di essere stati avvisati solo nella sera di lunedì, qualche ora prima, dell'irruzione nelle otto villette abusive. «Solo per cortesia, ma va bene così: nessuna polemica».
Un intervento dato in esclusiva dal Campidoglio ai telegiornali con le immagini della sindaca che carica in un bar di Roma Est i vigili prima dell'irruzione e sempre la sindaca che soprintende a tutte le operazioni. Il tempo di andarsene dal mini-villaggio abusivo che dal M5S arriva un'altra sponda, questa volta dal neo presidente dell'Antimafia Nicola Marra pronto a chiedere «l'interdittiva» per i costruttori di questi scempi. Difficile andarli a trovare, visto che le villette hanno quasi 30 anni. Ma poco importa. Perché nel frattempo Raggi è ritornata in Campidoglio, ma è rimasta una ruspa ad attendere il ministro Matteo Salvini. «È un bel segnale per Roma, non è il primo e non sarà l'ultimo», dice il vicepremier del Carroccio lasciando l'area. Dal Comune un po' gongolano: «Voleva metterci il cappello, ma gli è andata male». E il clima è questo. Tanto che alle 16.40 si sparge la voce di una visita del premier Conte per suggellare un successo Cinque Stelle su un terreno che di solito è ad appannaggio della Lega.

Il presidente modera come sempre i toni e cerca di smussare gli angoli. Ringrazia Salvini. Ma nel suo tweet ha parole solo per Raggi. «Oggi c'è lo Stato, per il futuro vedrei bene un parco pubblico». La sfida interna al governo si combatte a colpi di prossemica: l'importante è esserci e farsi vedere.
Fin qui i movimenti giallo-verdi. Lunedì entrerà in campo la Regione di Nicola Zingaretti, governatore nonché candidato alla segreteria del Pd. Ci sarà da abbattere un'altra villa abusiva dei Casamonica, questa volta alla Romanina. Salvini ha già cerchiato di rosso questo appuntamento in agenda per accendere i motori della ruspa. Dalla Regione, con garbo, fanno presente che lo stabile confiscato è di loro competenza. Un altro scontro sta per aprirsi. Forse.
 

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