Carta identità, "padre" e "madre" al posto di "genitori": ok del Mef. Salvini esulta

Carta identità, "padre" e "madre" al posto di "genitori": ok del Mef. Salvini esulta
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Sabato 27 Ottobre 2018, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 17:28
Riprende quota dopo le polemiche di quest'estate la querelle sulla presenza dei nomi della madre e del padre sulla carta di identità elettronica per i minori, che sembra planare a questo punto senza alcun ostacolo sulla via del decreto. Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha salutato con favore il via libera dato dal ministero dell'Economia, giunto a ridosso dell'ok del dicastero della Pubblica Istruzione. 

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Tutto quindi sembra procedere verso l'abolizione della dicitura generica di 'genitorì. Tra coloro che hanno accolto con soddisfazione l'annuncio del ministro leghista c'è il suo omologo per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, che ha parlato espressamente di «battaglie vinte». 

 

Dunque, ha tenuto a sottolineare Salvini, «sulla carta d'identità elettronica dei minorenni ci sarà lo spazio per indicare madre e padre, anziché l'espressione generica 'genitorì». Ora, ha aggiunto, «manca il parere del Garante della Privacy e poi, sentita la Conferenza Stato-città, potrò firmare il decreto». Pronto il sostegno di Lorenzo Fontana, che ha parlato di «piccole (o grandi?) battaglie vinte», concludendo con un ottimistico «avanti tutta!» e un «grazie a tutti i Ministri coinvolti».

La vicenda, dai contorni intricati, ha preso le mosse la scorsa estate quando Salvini ha reso noto la sua contrarietà all'idea di «nascondere il concetto di mamma e papà». In sostanza, ha spiegato, «mi è stato segnalato che sul sito del Ministero dell'Interno, sui moduli per la carta d'identità elettronica c'erano 'genitore 1' e 'genitore 2'. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione 'madrè e 'padre», ha spiegato al giornale cattolico on-line La Nuova Bussola Quotidiana. Obiettivo del vicepremier già da questa estate era quindi andare in controtendenza rispetto alla trascrizione dei matrimoni gay. Per questo già ai primi di agosto aveva espresso la sua «posizione fermamente contraria» e a fronte di ciò sollecitato «un parere all'Avvocatura di Stato, dando indicazione ai prefetti di ricorrere».

Quella presa di posizione, confermata oggi, in quel momento aveva sollevato le contrarietà di molti, tra cui le 'Famiglie Arcobalenò, che hanno parlato apertamente di «propaganda sulla pelle dei nostri figli». In quel momento ad accendere gli animi aveva contribuito la decisione del sindaco di Forza Italia di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, che aveva fatto sapere di essere pronto ad opporsi alla «registrazione anagrafica di un bimbo con due mamme», ritenendo «la dicitura genitore 1 e genitore 2 francamente inconcepibile». In quel caso una decisione in controtendenza, almeno tra i Sindaci, visto che nei comuni di Torino, Milano, Firenze, Bologna, Pistoia e Napoli erano stati trascritti atti di nascita con casi di omogenitorialità.​
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