Cannabis, cosa si rischia in Italia? Dalla sospensione della patente al carcere

Cannabis, cosa si rischia in Italia? Dalla sospensione della patente al carcere
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 00:35

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum che chiede la legalizzazione della cannabis. Le leggi attualmente in vigore in Italia consentono l'utilizzo della sostanza a scopo medico, mentre l'uso ricreativo è stato depenalizzato, ma è punito con sanzione amministrativa. Lo stesso discorso vale per la coltivazione di piccole quantità di cannabis in casa a uso personale, depenalizzata da un pronunciamento del 18 dicembre 2019 la Corte di Cassazione, ma ritenuta ancora illecito amministrativo.

Nello specifico, chi detiene una piccola quantità di sostanza stupefacente per uso personale rischia la sospensione della patente come sanzione amministrativa. Si tratta, in ogni caso, di limiti molto stringenti, oltre i quali si finisce nel penale. È reato, ad esempio, la detenzione di sostanze ai fini di spaccio. Chi coltiva grosse quantità di cannabis - non assimilabili quindi all'uso personale - rischia da 2 a 6 anni di carcere e una multa da 26mila a 260mila euro.

La cannabis "light"

In Italia è legale dal 2016 la vendita della cosiddetta "cannabis light", che possiede una quantità di THC (i principi attivi che generano effetti psicotropi) compresa tra lo 0,2% e lo 0,5%. 

Cosa chiede il referendum sulla cannabis

Il referendum sulla cannabis è stato promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e dai partiti +Europa, Possibile, Radicali italiani, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista e Volt.

Il quesito era stato formulato con il duplice intento di intervenire sia sul piano della rilevanza penale, sia su quello delle sanzioni amministrative di una serie di condotte in materia di droghe. In primo luogo proponeva di depenalizzare la condotta di coltivazione della cannabis e di eliminare la pena detentiva per qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis e alle sostanze ad essa assimilate, con eccezione della associazione finalizzata al traffico illecito.

Venivano mantenute le condotte di detenzione, produzione e fabbricazione di tutte le sostanze che possono essere applicate per le condotte diverse dall'uso personale. Sul piano amministrativo, chiedeva che non fosse più prevista la sospensione della patente come sanzione amministrativa per chi detiene una piccola quantità di sostanza stupefacente per uso personale. Ma la guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di cannabis avrebbe continuato ad essere sanzionata.

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