Calenda, Bonino e Della Vedova insieme, la mossa in vista delle prossime elezioni: «Puntiamo al 10%»

Obiettivo: raggiungere il 10% dei consensi

Azione e + Europa insieme, la mossa in vista delle prossime elezioni
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 15:53

Insieme valgono il 6% e puntano al 10%. E insieme si presenteranno alle prossime elezioni. Con queste premesse nasce oggi la federazione fra Azione e +Europa, una alleanza politica che si appresta a giocare la partita del Quirinale con cinque grandi elettori, è accreditata di «quasi il 6%» nei sondaggi e punta «a superare il 10%» alle prossime elezioni in cui i due partiti si presenteranno insieme. L'obiettivo è diventare «la quinta forza politica», come ha spiegato il leader di Azione, Carlo Calenda, presentando la federazione assieme al segretario di +Europa Benedetto Della Vedova e alla senatrice Emma Bonino. Azione e +Europa hanno già costituito rappresentanze comuni alla Camera e al Senato, avranno gruppi unici in tutte le amministrazioni locali e si troveranno assieme anche in Europa nell'Alde, il gruppo dei liberaldemocratici, a cui Azione sta per aderire. «Non è una scelta estemporanea. Da tempo lavoriamo insieme - ha notato Della Vedova -. E cercheremo di capire se potremo aprire la federazione ad altri».

In Europa gruppo Alde - Oggi è stato firmato il patto di Federazione tra Azione e +Europa. «Facciamo un salto di qualità. I gruppi parlamentari sono già insieme e oggi Azione formalizza al Parlamento europeo l'ingresso nell'Alde, dove già si trova +Europa. Ma ci saranno gruppi unici in tutte le amministrazioni locali, la collaborazione si estende», ha spiegato il leader di Azione sottolineando: «Alle prossime elezioni Azione e +Europa saranno insieme per dire no a populisti e sovranisti, sì all'Europa. Questo è il nostro mandato». Calenda è entrato nel merito delle vicende politiche: «Noi siamo per il governo Draghi, che deve andare avanti con un patto di legislatura. Altrimenti altro che 50 miliardi del Pnnr, c'è un rischio enorme che si blocchino i fondi.

E il Presidente della Repubblica deve essere scelto insieme dopo questo patto di legislatura, così si capisce se i partiti vogliono tenere Draghi senza veti». Il leader di Azione, tra l'altro, ha confermato l'impegno sui referendum, che vede +Europa in prima linea.

«Questa non è una decisione estemporanea, abbiamo cominciato a discutere 2-3 anni fa, abbiamo unito le forze parlamentari e fatto le scelte di base della politica insieme, abbiamo valori e aspirazioni comuni -ha spiegato Della Vedova-. Rimaniamo soggetti distinti ma diamo un segnale in una politica italiana caratterizzata da separazioni e frazionismo. Pensiamo che sia serio e responsabile proporci agli elettori per quello che ci unisce ed è essenziale per i loro interessi. È una sfida che riusciremo a vincere».

Per Bonino, «questa iniziativa si inserisce in un periodo caotico della realtà italiana ed è fatta soprattutto per fare un pò da apripista in un raggruppamento liberal-democratico, europeista. Abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di cominciare a tirare le fila. Comunque sia, questo centro liberal-democratico deve esistere, se noi iniziamo anche altri decideranno di uscire dal limbo e decidere dove diavolo si vogliono schierare». La senatrice ha sottolineato: «Non è un rapporto chiuso, blindato, vuole essere l'inizio per una possibilità anche per gli altri di uscire dalle ambiguità. Mezza bocca basta, ci vuole un centro liberaldemocratico, non sarà semplice, non abbiamo i numeri ma abbiamo idee».

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