Discoteche, quando riaprono? Per ora resteranno chiuse ma si tornerà a ballare a precise condizioni

Discoteche, quando riaprono? Per ora resteranno chiuse ma si tornerà a ballare a precise condizioni
di Stefania Piras
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Lunedì 17 Maggio 2021, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 10:22

Chiuse per ora, dice il governo, ma le discoteche sono destinate a riaprire. Serve capire il come prima del quando. L'ipotesi della riapertura estiva dei locali notturni è solo un cantiere, ma è allo studio, anche grazie al ritmo che sta assumendo la campagna vaccinale in corso. La quota 500mila somministrazioni al giorno è stata raggiunta ma deve ancora consolidarsi nella media settimanale. I giovani e giovanissimi sono ancora in attesa della prima dose e ad oggi ci sono quasi 9 milioni di persone completamente vaccinate (solo il 14,7%). 

Le discoteche (solo i locali non all'aperto in Italia sono 2.800), sono chiuse da febbraio 2020.

Per riaprirle sono in programma due esperimenti al Fabrique di Milano e al Praja di Gallipoli, nel Salento. L'appuntamento: sabato 5 giugno in Puglia. Anche prima, a fine maggio dice il sindaco meneghino Beppe Sala, al Fabrique.  

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Proprio come è successo ad Amsterdam e a Liverpool. Una platea selezionata di avventori tornerà a ballare. Come? L'associazione di riferimento dell'industria dell'intrattenimento (Silb, sindacato dei locali da ballo) ha redatto un protocollo con la collaborazione di virologi, epidemiologi, infettivologi come Matteo Bassetti, Pierluigi Lo Palco, Antonio Cascio, Enrico Alagna. Il documento sarà sottoposto al Comitato tecnico scientifico (Cts). 

Le regole -  Bisognerà indossare la mascherina per entrare e poi sarà facoltativa; si dovrà arrivare in anticipo con l’attestazione vaccinale (Green pass) o l’esecuzione di un tampone rapido antigenico effettuato massimo nelle 36-48 ore precedenti l’evento. La certificazione potrà essere presentata direttamente all’ingresso o con registrazione su apposite piattaforme digitali.

Open day - Il Silb propone inoltre di creare degli Open Day rivolti ai giovani «con delle occasioni costruttive e ricreative che promuovano le vaccinazioni insieme ad atteggiamenti virtuosi e di buona condotta»

Il test sarà a Gallipoli, al Praja, un locale all'aperto e che ospiterà duemila persone. Saranno tutte in possesso di Green pass e a fine serata potranno eseguire un ulteriore tampone.

A Milano, il dancefloor scelto è quello, al chiuso, del Fabrique. «È già due mesi che ne parliamo col sindaco e ora siamo in attesa del parere del Cts, - spiega all'Adnkronos Daniele Orlando, fondatore e direttore artistico del Fabrique, che dovrebbe essere testato da Silb-Fipe tra l'ultimo weekend di maggio e i primi di giugno -. Noi siamo pronti a partire». L'idea è replicare quanto accaduto in Spagna e in Olanda, dove nei mesi scorsi sono stati sperimentati degli eventi al chiuso Covid free, senza distanziamento, per verificare i protocolli e provare a far ripartire il mondo dell'intrattenimento. «Bisognerà acquistare la prevendita online, collegata a un sistema di tracciamento dati - spiega il patron del Fabrique -.

L'ingresso verrà convalidato solo di fronte a un test negativo effettuato entro le 36 ore dall'evento o se si è già vaccinati». 

«Sono contenta della decisione di realizzare serate-test nelle discoteche perché in questo modo si capirà che, se le persone sono responsabili, si potrà riaprire davvero. Poi ormai con i vaccini si sta andando molto avanti, quindi, perso che è il caso di provaci», dice la Modella, deejay e conduttrice radiofonica, Ema Stokholma.

Green pass - Si potrà capire, inoltre, come funziona il green pass per un evento affollato. Il certificato verde è rilasciato solo a chi è stato vaccinato completamente, chi è guarito dal Covid e chi ha fatto un tampone, con esito negativo, nelle ultime 48 ore. «È un test, certo, ma credo sia giusto permettere a tutti i settori di ricominciare a respirare», osserva Stokholma. Anche la deejay ha voglia di tornare in pista? «Non credo, dopo dieci anni trascorsi a fare la dj e ogni estate in discoteca, credo che stavolta salterò un giro», ha detto all' AdnKronos.

Sindacato impaziente - «Basta essere trattati come untori, meritiamo rispetto. Riapre tutto fuorché le discoteche, è una cosa vergognosa e intollerabile: e non ci vengano a dire che siamo noi la causa della ripresa dei contagi, perché non è vero. Ci sono centinaia di famiglie che non sanno più come portare a casa la pagnotta. Finora siamo sempre stati buoni, adesso stiamo pensando ad azioni eclatanti». È furibondo Gianni Indino, presidente del Silb, il sindacato dei locali da ballo dell'Emilia-Romagna, per la mancata indicazione di una data di riapertura delle discoteche, all'aperto e al chiuso.

«Siamo stati chiusi 14 mesi, anzi ora diventano 15 e vogliamo e dobbiamo riaprire come stanno riaprendo le altre attività del Paese, in totale sicurezza certamente: il nostro è il settore più danneggiato dalla pandemia», dice Maurizio Pasca presidente Silb-Fipe, che ha promosso ed organizzato una nottata di prova per far ripartire la movida.

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«Vorrei ricordare che l'80% dei locali da ballo ha una capienza massima di 400 persone, meno di quante viaggiano in metropolitana, meno di un mercato rionale, meno di quanti si riuniscono per aperitivi pomeridiani e serali e sicuramente meno di quelli che abbiamo visto festeggiare in piazza a Milano lo scudetto dell'Inter», aggiunge Pasca. «E poi vorrei far notare che se i locali da ballo quest'estate rimarranno chiusi i tre milioni di persone che nei fine settimana si riversano nei luoghi di divertimento dove andranno? In luoghi improvvisati, abusivi e non controllati, non sicuri. - conclude Pasca - ora i dati sono in miglioramento e consentono, certo non un libera tutti, ma una certa libertà con le dovute attenzioni e in totale sicurezza».

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