A fine dicembre, quando lo staff della Commissione Ue saluterà ospiti e giornalisti prima di rivedersi nel 2022, potrà anche dire «buon Natale». L'esecutivo europeo, dopo averci pensato una notte, ha ritirato le linee guida sulla comunicazione appena varate che invitavano, tra le altre cose, ad evitare riferimenti al Natale e ad augurare piuttosto buone Feste. «Lo scopo era illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione. Tuttavia, la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo», ha annunciato Helena Dalli, commissaria all'Uguaglianza che aveva patrocinato l'iniziativa. E il suo gesto, oltre a far tirare un sospiro di sollievo ai cattolici europei, ha innescato l'esultanza di tutto il centrodestra italiano.
Un documento interno?
La bufera che si è abbattuta sulle nuove linee guida non era circoscritta solo a Forza Italia, Lega e Fdi.
🇪🇺 La Comisión Europea pide que se feliciten las "fiestas" y no "la Navidad" en nombre de la inclusión https://t.co/xckfYtRS5k
— EL ESPAÑOL (@elespanolcom) November 30, 2021
La Cei: così si distruggono le identità
Con un non detto: gli inviti a non usare nomi tipici di una religione o l'esempio messo nero su bianco sul Natale - in cui si consigliava di sostituire la frase 'i giorni di Natale sono stressantì con un più generico 'le festività sono stressantì - si sono rilevati un boomerang. Forse, a Bruxelles, non si aspettavano neanche tutta questa eco. Ma l'eco c'è stata eccome. E non solo nel dibattito politico italiano ma anche sui social e al Parlamento Ue. «Abbiamo fatto parecchio rumore ieri, alla fine Ursula von der Leyen ha deciso di chiudere questo capitolo», ha esultato l'europarlamentare e coordinatore nazionale di FI Antonio Tajani, al quale subito si è affiancata la soddisfazione di Lega e FdI. A Strasburgo, ma anche in Italia, le perplessità della politica sono state trasversali. In nome del concetto che «il patrimonio cristiano non è dei credenti ma dei popoli europei» anche l'eurodeputata Pd Patrizia Toia ha presentato un'interrogazione alla Commissione. Mentre a Roma il leader del M5S Giuseppe Conte sottolineava come, fermo restando «il rispetto del pluralismo etico e religioso, non scambiarsi gli auguri di buon Natale mi sembra esagerato». E poi c'è un dato: il Natale ha un peso economico. «Dopo gli insetti a tavola, i finanziamenti alla carne in provetta e l'etichetta Nutriscore l'addio al Natale è l'ultima follia», aveva non a caso protestato Coldiretti.
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