M5S, processo a Di Maio dopo la disfatta sarda
«Dobbiamo dare di nuovo un motivo alle persone per capire perché c'è differenza tra noi e la Lega o tra noi e gli altri. Spesso, probabilmente, essendo al governo insieme subiamo questo abbinamento e questo avvantaggia loro». «Loro (la Lega, ndr) vivono di osmosi delle cose positive nostre, del nostro essere nuovi, del nostro essere persone che puntano alla legalità e all'onestà. E credo che questo abbia giovato molto più a loro che a noi», rimarca il sottosegretario.
Secondo Buffagni «evidentemente sulla comunicazione noi non siamo bravi abbastanza, io sicuramente non lo sono, diciamo anche che ci massacrate tutti i giorni incredibilmente...», dice a proposito dei giornalisti. «Io sono lombardo: prima bisogna fare e poi comunicare, bisogna essere più concreti. La gente - prosegue - ci ha mandato al governo per governare non per rincorrere gli altri e annunciare. E credo sia utile portare a casa risultati concreti perché la gente ha speranza in noi, ha messo grandi aspettative. Al governo non si può continuare ad avere un approccio barricadero come quello di prima con urla, toni alti...».
Ma sono le affermazioni di Buffagni sul collega Toninelli a creare un caso. Tanto che dopo un po' è costretto a rettificare. «Danilo sta svolgendo un grande lavoro in un Ministero non facile. Non ho voluto rispondere perché una domanda così non meritava risposta e per questo mi sono limitato ad una risata».
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