Bruno Astorre morto suicida, due ore prima l'ultima intervista del senatore Pd: «Quel saluto sapeva di addio»

Alle 11:30 risponde con una emoticon quando gli mandiamo l'intervista. Il pollice in su. Poi, alle 12:24, legge la chat ma non risponde

Bruno Astorre morto suicida, due ore prima l'ultima intervista del senatore Pd: «Quel saluto sapeva di addio»
di Chiara Rai
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Sabato 4 Marzo 2023, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 12:06

«Mi faresti preparare un tè con il limone? È possibile?». «Certo, dove sei?». «Fuori, al bar». Alle 8 e 39 di ieri, Bruno Astorre, era puntualissimo al nostro appuntamento fissato per whatsapp il martedì al solito bar a Squarciarelli a Grottaferrata per una intervista sul canale web tv Officina Stampa, un modo per parlare davanti a un caffè di quello che succede in Italia, nel Lazio, ai Castelli Romani. Non è mancato al suo impegno, nonostante non si sentisse molto bene di stomaco. Forse un po' di influenza o stanchezza o tutte e due. Per il resto il senatore Bruno Astorre, diventato "Bruno" anche per me che lo conoscevo professionalmente da circa 15 anni, appariva sereno e sorridente. Era anche discretamente in forma, nonostante le corse elettorali in giro per i territori.

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Era più gentile del solito, non che non lo fosse le altre volte, ma ieri era davvero molto cordiale per uno decisionista e "terragno" come si definiva lui.

Fuori intervista gli ho domandato «E adesso?», inteso come il percorso che il Pd avrebbe preso con Schlein. E lui, come poi ha detto in video, ha alzato gli occhi: «Se non ci sono scissioni e si lavora insieme, andrà bene». Una risposta non priva di preoccupazioni, forse prolungate per una serie concatenata di fatti: le regionali dove il suo amico fraterno Daniele Leodori non ha concorso da presidente e prima ancora le nazionali. Quindi il tè bevuto in fretta forse anche troppo, uno scambio di saluti veloci chiedendo come stessimo e poi sono partiti 20 minuti di serena intervista. Abbiamo toccato il tema dei migranti che lo ha colpito in maniera particolare, l'allarme siccità, la nuova guida del partito e poi ha teso una mano ai giovani affinché stiano più nella vita reale che sui social: «Del resto in altri Paesi come la Francia stanno correndo ai ripari». Poi, ed era un po' di tempo che non lo citava, ha recitato il proverbio africano che era solito rispolverare nei momenti di maggiore impegno, in campagna elettorale, nei momenti in cui bisognava tenere duro: «Da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano». E ancora: «Un giorno da senatore? Dal lunedì al giovedì a leggere gli atti, impegni istituzionali e poi dal venerdì al sabato territorio, ascolto, incontri». Chiusa l'intervista Astorre si è alzato, ha sorriso alla regia, mi ha salutato con un bacetto facendomi un grande sorriso. Gli ho chiesto: «Ora dove vai?». «Passo a casa ( Frascati è di strada, ndr) e poi al lavoro!». È andato via senza che avessi il tempo di ringraziarlo. Alle 11:30 risponde con una emoticon quando gli mandiamo l'intervista. Il pollice in su. Poi, alle 12:24, legge la chat ma non risponde. Strano. Alle 13:10 riproviamo a contattarlo. Due spunte grigie. E la notizia battuta dalle agenzie. Ciao Bruno.

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