«Nel clima di grandissima incertezza che c’è, il governo fa il possibile per poter dare un senso di direzione, di vicinanza a tutti gli italiani. E le azioni, le decisioni di oggi, rappresentano bene questa determinazione: in un certo senso, è il senso del governo stesso». Mario Draghi, dopo un’intera giornata dedicata a scrivere il nuovo decreto-aiuti lievitato in poche ore fino a 14 miliardi, spiega la ratio del provvedimento.
Le misure
Il Consiglio dei ministri è appena finito e il premier dà un’anima ai numeri, alle misure: «Questo decreto testimonia il nostro impegno nel sostenere le famiglie più povere e le imprese dal caro-vita, dall’accelerazione dei prezzi che dipende in larghissima misura dal costo dell’energia».
Lo sforzo del governo si è concretizzato in un intervento ben più consistente di quello ipotizzato alla vigilia: tutto compreso sono 14 miliardi, rispetto ai 6 di cui si parlava al momento dell’approvazione del Documento di economia e finanza. Buona parte delle risorse aggiuntive viene dalla tassa sugli extra-profitti delle imprese energetiche che passa da un’aliquota del 10 ad una del 25 per cento, a parità di base imponibile. Il gettito atteso è di 6 miliardi, che andranno a finanziare il bonus straordinario da 200 euro per circa 28 milioni di italiani: pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi. La soglia di reddito per fruire dell’aiuto è fissata a 35 mila l’anno. Nella maggior parte dei casi l’erogazione passerà dai sostituti d’imposta. Quindi l’Inps o gli altri enti previdenziali per i pensionati (che dovrebbero ricevere la somma a luglio) e i datori di lavoro per i dipendenti (per loro forse si farà in tempo a giugno). Le aziende recupereranno poi rapidamente i fondi dallo Stato con il primo versamento fiscale utile.
Nel decreto sono poi confermate le misure di sostegno a famiglie e imprese sul tema del caro-bollette. Per i carburanti, lo sconto di 30 centesimi è prorogato fino al prossimo 8 luglio. Due capitoli importanti nell’ambito della strategia dell’esecutivo sono quelli dedicati alle rinnovabili e al caro-materiali. Nel primo caso il pacchetto di semplificazioni, come indicato dal premier, «permetterà di fare quello scatto negli investimenti che contribuiranno a renderci più indipendenti dal gas russo».
Quanto ai lavori, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha spiegato che i fondi sono due, uno per i progetti Pnrr e l’altro per i progetti non Pnrr. In questo modo «le stazioni appaltanti potranno avviare nuove gare con i nuovi livelli dei prezzi non frenando il cronoprogramma».
ENERGIA
Riduzione del 25% fino a settembre se l’Isee è basso
Il bonus “sociale” sulle bollette elettriche, lo sconto diretto di circa il 25 per cento direttamente sulla fattura di pagamento, sarà prorogato per un altro trimestre. Lo sconto vale per chi ha un Isee fino a 12 mila euro (20 mila nel caso di famiglie numerose con quattro o più figli). Il bonus sarà reso anche retroattivo, sarà cioè pagato anche per il primo trimestre di quest’anno a chi è entrato nella salvaguardia dopo la modifica dei requisiti. Non ci sarà, almeno per il momento, l’innalzamento a 15 mila euro dello sconto.
SUPERBONUS 110%
Per le villette super-proroga fino all’autunno
Arriva la proroga del Superbonus al 110% per le villette. E si porta dietro anche una semplificazione. Innanzitutto, per poter accedere fino al 30 dicembre di quest’anno dell’incentivo, sarà necessario aver completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre e non più entro il 30 giugno. Ma nel calcolo del 30% dei lavori completati, si terrà conto non solo di quelli legati al Superbonus, ma anche di quelli edili incentivati con percentuali più basse. Questo renderà più semplice centrare il parametro e ottenere il bonus.
IMPRESE/1
Sconto del 25% sul prezzo d’acquisto del gas
Sale l’importo dei contributi straordinari alle imprese per l’acquisto di gas. L’aiuto, sotto forma di credito d’imposta, attualmente stabilito nel 20% del costo di acquisto del gas, viene portato al 25%. Anche per le imprese cosiddette “gasivore”, quelle cioè con alti consumi di metano, il contributo viene rafforzato. In particolare le imprese potranno ottenere l’aiuto anche per il primo trimestre del 2022. Il contributo, insomma sarà reso retroattivo. E potrà anche essere ceduto alle banche.
IMPRESE/2
Contributi fino a 400 mila euro per la guerra
Viene istituito un fondo di 200 milioni di euro per i contributi alle imprese che hanno avuto impatti diretti dalla guerra in Ucraina. L’aiuto massimo per la singola impresa sarà di 400 mila euro. Per accedere bisognerà dimostrare di avere tre requisiti: aver realizzato negli ultimi due anni operazioni di vendita di beni e servizi per almeno il 20% del fatturato; che il costo medio di acquisto delle materie prime è salito di almeno il 30%; e infine di aver subito una perdita di fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno di almeno il 30%.
RIGASSIFICATORI
Sì ai commissari Autonomia dalla Russia nel 2024
Il governo accelera sui rigassificatori. Saranno nominati dei commissari straordinari per accelerare l’installazione di nuova capacità. La prima nave rigassificatrice di Snam dovrà essere operativa dall’inizio del 2023. Il ministro Cingolani ha delineato anche il piano di indipendenza dal gas Russo predisposto dall’Italia. Il Paese sarà in grado di sostituire interamente i 29 miliardi di Gazprom solo dal 2024. Dodici miliardi di gas arriveranno via gasdotto, altri 16 grazie al Gnl. Poi ci saranno i risparmi energetici a coprire il resto.
CARO-MATERIALI
Tre miliardi per non bloccare i cantieri
Tre miliardi di euro nel 2022, 2,5 miliardi nel 2023 e 1,5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 per «fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, in relazione agli appalti pubblici di lavori. Il governo lo aveva promesso: un intervento contro il caro prezzi soprattutto per non bloccare i lavori legati alle opere del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. La copertura dell’aumento dei prezzi a carico dello Stato sarà del 90 per cento.
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