Giorgetti: «Non condividiamo il pessimismo del Fmi. Estenderemo gli aiuti anche al secondo trimestre»

Bollette, Giorgetti: «Estenderemo gli aiuti anche al secondo trimestre»
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Martedì 6 Dicembre 2022, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 09:40

La situazione economica è ancora incerta ma il governo non condivide il pessimismo delle previsioni internazionali come quelle del Fondo monetario, perché in Italia si registrano anche fattori positivi come l'andamento dell'occupazione. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, rassicura sulle prospettive del 2023 e assicura che il governo sosterrà cittadini e imprese contro il caro-energia anche dopo il primo trimestre. Parlando in audizione alle commissioni Finanze di Camera e Senato, il ministro ha spiegato che c'è una fase di «riorientamento» dell'economia e forte inflazione, ma ha notato fattori positivi fra cui «l'andamento dell'occupazione», che è «nettamente positivo», risultando superiore del 2,6% nei primi 10 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, e «la fiducia dei consumatori e delle imprese ha recuperato a novembre».

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Il governo, che per ora ha previsto aiuti nel primo trimestre 2023, è comunque pronto ad estenderli.

Ma saranno mirati e temporanei, «molto più che in altri Paesi», proprio come vuole la Ue. Inoltre, sottolinea, la pressione fiscale, rispetto a una previsione della Nadef che stimava un rapporto del 43,4% rispetto al Pil, attraverso le misure di sgravio previste dalla manovra scenderebbe «di oltre 0,2 punti al 43,2% del Pil». Illustrando le linee programmatiche del suo ministero, Giorgetti ha anche annunciato che il 2023 vedrà l'arrivo di «nuovi strumenti finanziari appositamente disegnati» che coinvolgano i risparmiatori italiani nell'acquisto di debito. «Teniamo molto alla partecipazione dei risparmiatori italiani all'acquisto del debito pubblico del Paese», ha detto il ministro, spiegando come possa essere «un importante fattore di riduzione della volatilità dei rendimenti, agendo da stabilizzatore delle fluttuazioni tipiche nei momenti di maggiore stress finanziario». L'economia italiana potrebbe insomma tenere più del previsto e anche Fitch rivede le sue stime. Ora si attende una contrazione del Pil nel 2023 di appena 0,1%, invece del -0,7% previsto a settembre. Grazie a «un miglior contributo dal quarto trimestre e sul leggero allentamento della crisi del gas».

L'agenzia di rating vede comunque la contrazione partire dal quarto trimestre, «basata sull'elevata esposizione allo shock del prezzo del gas e sull'impatto dell'aumento dei prezzi sui consumi privati», ma l'impatto è stato «ridimensionato» e ora stima «la crescita complessiva del 2022 al 3,7%». Finora, insomma, «l'economia è stata in qualche modo più resiliente allo shock energetico», sottolinea Fitch. Quindi, anche se il reddito disponibile delle famiglie è in calo dal quarto trimestre 2021, «è stato sostenuto dal governo con programmi per compensare le bollette energetiche più elevate». Una conferma arriva anche dall'Istat, secondo cui la crescita è attesa ancora «sostenuta» nel 2022 (+3,9%) per poi rallentare significativamente nel 2023 (+0,4%). Gli investimenti saranno l'elemento di traino dell'economia italiana sia nel 2022 (+10,0%) sia, in misura più contenuta, nel 2023 (+2,0%). Tutto questo, però, si basa su «ipotesi particolarmente favorevoli sul percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e sulla completa attuazione del piano di investimenti pubblici previsti per il prossimo anno», sottolinea l'Istat. 

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