Blinken rassicura Draghi: sostegno dagli Usa per stabilizzare la Libia

Blinken rassicura Draghi: sostegno dagli Usa per stabilizzare la Libia
di Marco Conti
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Lunedì 28 Giugno 2021, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 19:42

«Il forte allineamento dei valori» tra Italia e Usa, come la definisce il segretario di Stato americano Antony Blinken, riporta la diplomazia americana ad iniziare da Roma quel ribaltamento della politica estera di Washington dopo gli anni di Trump. Tre giorni nella Capitale per Blinken, nuovo ministro degli esteri americano dell'era Biden, che inizia il suo tour incontrando prima il suo omologo Luigi Di Maio, poi Papa Francesco, il premier Mario Draghi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gettando alle spalle le complicate relazioni avute dagli Usa nell'era Trump e Pompeo con l'Europa.

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Il rilancio dell'alleanza atlantica

La co-presidenza Usa-Italia della riunione plenaria della coalizione anti-Isis, che si è tenuta ieri mattina negli spazi della Fiera di Roma mettendo insieme le delegazioni di ottanta Paesi, riporta gli Stati Uniti sulle rive del Mediterraneo e ed è occasione per ribadire la comune visione atlantica tra Roma e Washington nel giorno in cui gli americani lanciano nuovi raid contro milizie filoiraniane al confine tra l'Iraq e la Siria facendo infuriare il premier iracheno Mustafa Al Khadimi.

I jihadisti sono fortunatamente scomparsi dalle cronache, ma «Daesh è stato sconfitto nella sua dimensione territoriale, ma non è stato sradicato - ha avvertito Di Maio - per questo l'Italia, con oltre 800 unità dislocate tra Iraq e Kuwait, continuerà a mantenere in Iraq, nel rispetto della sovranità irachena e in pieno accordo con Baghdad, un significativo contingente militare».

L'Italia si muove in sintonia con Washington trovando nuova attenzione alla possibilità che il Daesh possa riorganizzarsi in Africa. Il tentativo di radicarsi in Libia è stato rapidamente scongiurato, ma la necessità di stabilizzare quel Paese è tornata prepotentemente nei colloqui che Blinken ha avuto prima con Draghi a Palazzo Chigi e poi con Mattarella al Quirinale. E' il premier italiano a sollecitare Blinken a «dare seguiti concreti alla rinnovata sintonia» fra Unione Europea e gli Stati Uniti.

Tre i punti chiave: lotta alla pandemia, rilancio delle economie, crisi internazionali «con specifica attenzione all'instabilità nella regione mediterranea e alla Libia», si legge nel comunicato finale di Palazzo Chigi. Il nodo della Libia è tornato nei colloqui che Blinken ha avuto con Mattarella a conferma della piena sintonia tra Palasso Chigi e Colle. Il presidente della Repubblica ha espresso a Blinken «soddisfazione» per la fase di rilancio della collaborazione transatlantica e la ripresa della piena sintonia tra agenda Ue e agenda Usa. Ha giudicato il dialogo sui contenziosi tra Usa e Ue come unica strada, citando la vicenda Airbus-Boeing e la tassazione dei proventi dei giganti digitali, e ha poi definito la Libia «centrale per gli equilibri del Mediterraneo e per la politica estera e di sicurezza dell'Italia».

L'Italia torna a fianco degli Usa, sostituisce la Francia nel contingente internazionale che combatte Daesh in Mali e amplia la sua presenza in Africa e soprattutto in quei Paesi del Sahel da dove partono i migranti che poi tentano di attraversare il Mediterraneo. L'Italia si assume quindi un impegno militare con l'obiettivo di aumentare il suo peso in Africa e, dopo aver ottenuto dall'Europa la disponibilità a stringere accordi in stile Turchia nei Paesi di partenza e di transito, chiede agli Usa di tornare ad impegnarsi se non vuole permettere all'Isis di rialzare la testa. Dopo la presidenza Trump e lo sbandamento del governo giallo-verde, l'Italia torna ad essere partner chiave tra i paesi europei per garantire la sicurezza transatlantica. Lo fa nell'ambito dei suoi interessi geo-politici dove la stabilizzazione della Libia è al primo punto dell'agenda.

La sfida

Nell'«allineamento di valori» tra Italia e Usa anche sul fronte dei diritti umani e della democrazia non poteva mancare un riferimento nei colloqui alla Cina il cui ministro degli Esteri oggi parteciperà al G20 di Matera da remoto. Diritti umani che la Cina calpesta nello Xinjiang perseguitando la minoranza musulmana degli uiguri. Stati Uniti e Unione europea hanno già imposto sanzioni contro Pechino, adeguatamente ricambiate, ma il pressing occidentale nei confronti della Cina di Xi Jinping continua anche se anche Washington intende salvare dalla contesa alcuni dossier, a cominciare da quello climatico.

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