Berlusconi: «Confronti in tv superati, meglio i video su TikTok. Il Reddito va mantenuto»

Il leader di FI: «I duelli televisivi sono uno strumento di 30 anni fa. Sono un napoletano nato a Milano, al Sud c’è tanta gente che soffre»

Berlusconi: «Confronti in tv superati, meglio i video su TikTok. Il Reddito va mantenuto»
di Valentino Di Giacomo
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Domenica 4 Settembre 2022, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 17:23

«Giorgia Meloni è davvero brava, sa come parlare al suo elettorato e non ha bisogno di alcun consiglio. Del resto, lo dico da uomo di televisione oltre che da leader politico, nella comunicazione una persona è credibile quando è davvero se stessa. Giorgia ed io abbiamo storie diverse, un linguaggio diverso, una cultura politica diversa, funzioni diverse nella coalizione. Questo non ci impedisce di collaborare lealmente. Il centrodestra ha tre leader, tutti indispensabili per vincere. Quanto ai confronti televisivi, andavano bene trent'anni fa, oggi credo siano uno strumento vecchio, cristallizzato». Continuerà ad andare in tv Silvio Berlusconi, ma crede che ormai i faccia a faccia tra leader che hanno fatto tante delle sue fortune elettorali - da quello con Achille Occhetto nel 94 a quello con Prodi del 2006 - non spostino più i voti come prima. Il presidente di Forza Italia è capolista per il Senato proprio a Napoli, sua città d'elezione essendosi sempre definito «un napoletano nato a Milano».

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È un Berlusconi galvanizzato dalla campagna elettorale, ma anche preoccupato dalla crisi internazionale e, soprattutto, per quella energetica che costa caro alle famiglie: propone ora un Superbonus per i pannelli fotovoltaici domestici.
Dalla tv ai social: ora lei è sbarcato anche su TikTok, pensa che il programma del centrodestra, molto puntato su riduzione delle tasse, blocchi navali anti-immigrazione e abolizione del reddito di cittadinanza, possa avere appeal nei confronti dei giovani che vedono sempre più incerto il proprio futuro?

«Vorrei precisare che non ho mai parlato di abolizione del reddito di cittadinanza. In Italia un quarto della popolazione, soprattutto al Sud, vive in condizioni di povertà e non possiamo certo abbandonarla a se stessa. Il reddito va riformulato, per assistere seriamente chi ha davvero bisogno. Ai giovani bisogna invece dare delle opportunità di lavoro. A questi fini abbiamo programmato per le imprese la detassazione e la decontribuzione completa dei salari e degli stipendi che pagheranno ai giovani che assumeranno a tempo indeterminato con un contratto di praticantato o di primo impiego. Le imprese quindi avranno una forte convenienza ad assumere dei giovani e le assunzioni diventeranno numerose. Queste cose, con un linguaggio semplice e scherzoso, le ho spiegate anche su Tik Tok».
È una piattaforma idonea per parlare anche degli altri punti del vostro programma?
«Naturalmente sì. Vede, il futuro del Paese dipende da una serie di scelte che, anche se forse non toccano i giovani nell'immediato, servono a costruire il mondo in cui vivranno nel futuro. Prenda i tre temi principali del nostro programma: sono la lotta contro l'oppressione fiscale, abbattendo le tasse con l'introduzione della flat tax uguale per tutti al 23%, e l'esenzione da qualsiasi tassa per i primi 13mila euro di reddito. La lotta contro l'oppressione burocratica, abolendo il regime delle autorizzazioni preventive, così chi voglia avviare un'attività, aprire un negozio, costruire qualcosa, dovrà solo mandare una raccomandata o una Pec al Comune di pertinenza e dal giorno dopo potrà cominciare a lavorare, naturalmente rispettando le leggi: i controlli ci saranno, ma solo a posteriori. Infine la lotta contro l'oppressione giudiziaria, tagliando i tempi dei processi e tutelando il cittadino innocente. Tutte queste sono riforme che innescheranno una formidabile crescita, come è successo in tante altre nazioni: quindi avremo un Paese più ricco di opportunità, nel quale si vivrà meglio, ci sarà più lavoro e lavoro meglio pagato. Se vinceremo, questo è il paese nel quale vivranno le nuove generazioni. Per questo dobbiamo spiegare ai ragazzi, che spesso sono sfiduciati, che votare è soprattutto nel loro interesse».
Riguarda anche gli anziani?
«La tutela dei più deboli per noi è essenziale.

Per questo abbiamo previsto l'aumento ad almeno 1000 euro, per 13 mensilità, di tutte le pensioni, per anziani e disabili. Anche per quelle persone che non hanno contributi perché hanno lavorato tutta la vita a casa, per la famiglia, per crescere i figli. Parlo delle nostre mamme e delle nostre nonne».

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Il Sud è di nuovo scomparso dai radar del dibattito politico mentre sono in arrivo i miliardi del Pnrr: si rischia di perdere un'altra occasione?
«È vero, la sinistra non parla più di Mezzogiorno, forse perché sa che è una terra da cui non prende molti voti. Per noi invece il Sud è una priorità assoluta. Voglio ricordare che è grazie a Forza Italia che una soglia minima del 40% del Pnrr è vincolata al Sud. I miei governi nella storia della Repubblica sono stati quelli che più hanno investito nel Mezzogiorno. Abbiamo portato l'alta velocità ferroviaria fino a Salerno, siamo stati noi a risolvere, nel 2008, in poche settimane il problema dei rifiuti a Napoli, abbiamo realizzato in Campania l'unico termovalorizzatore che ha funzionato e che funziona sempre e molte altre cose ancora. Purtroppo poi la sinistra ha disatteso tutte le nostre indicazioni sugli altri interventi da realizzare e i problemi sono esplosi da capo».
L'urgenza di queste settimane per tante famiglie e imprese è il caro bollette. Basterà ridurre di un grado il riscaldamento e accorciarne l'orario di utilizzo? Come risolverebbe questa crisi?
«Per le case proporremo una forte attrezzatura di pannelli solari. Serve un superbonus anche per le energie alternative. Queste attrezzature potranno risolvere subito i problemi per l'energia domestica, d'altronde i consumi domestici sono una parte del problema e non la più importante. Il governo comunque deve farsi carico del problema dei costi anche delle imprese, subito, con un decreto, per abbattere i costi delle bollette. Altrimenti molte imprese dovranno alzare i prezzi dei loro prodotti, dovremo ridurre il personale o addirittura chiudere. E molte famiglie si troveranno di fronte alla drammatica scelta fra pagare le bollette oppure fare la spesa».
Lei ha spesso avuto parole d'apprezzamento per Mara Carfagna, ora transitata con Renzi e Calenda: il Terzo Polo punta al sorpasso su Forza Italia?
«Siamo in competizione con la sinistra, non con questo polo che poi non è il terzo, ma il quarto, perché un terzo polo, se esiste, sono i Cinque Stelle. Renzi e Calenda, qualunque sia il loro risultato, sono destinati all'irrilevanza. L'unico centro che parteciperà al governo del Paese, che determinerà il futuro dell'Italia, si chiama Forza Italia».
Presidente, veniamo all'altra sua passione, il Monza di cui è presidente non è partito benissimo in campionato. Si salverà? E tra il suo Milan e il Napoli qual è la favorita per lo scudetto?
«Siamo alla quinta giornata di campionato, francamente per i bilanci e per i pronostici è un po' presto. Il Monza ha scontato un calendario difficile, l'impossibilità di far scendere in campo ben 7 suoi titolari e l'inevitabile adattamento ad un campionato impegnativo come la serie A. Ma continuo a credere che l'organico della squadra sia valido e ci darà delle belle soddisfazioni. Fra Milan e Napoli lei mi chiede una scelta che mi divide il cuore a metà: lei sa che io mi considero un napoletano nato a Milano e che a Napoli sono legato da affetti profondi».

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