Matteo Salvini lo ha chiamato la settimana scorsa per congratularsi, Giorgia Meloni no. Il Capitano della Lega lo ha difeso nella partita del Quirinale, la presidente di Fratelli d'Italia no. E, considerato che per Silvio Berlusconi la politica è fatta anche e molto di rapporti umani, nessuno si è meravigliato alla festa di villa Gernetto, il luogo delle simil nozze tra il Cavaliere e Marta Fascina, per quell'attestato di amicizia e il riconoscimento formale di un rapporto che va avanti da tempo. «Questo è Salvini, l'unico leader vero che c'è in Italia. Gli voglio molto bene e lo ammiro perché è una persona sincera», le parole del presidente azzurro. Sarà vero che si è trattato di una affettuosità del momento, di una cortesia perché il segretario del partito di via Bellerio ha accettato l'invito al wedding party, ma agli occhi del Cavaliere Salvini resta un politico che si è fatto da solo, a cui deve riconoscenza, non come la Meloni che - sempre la tesi dell'ex premier - non ha dimostrato quella gratitudine a chi l'ha aiutata a emergere nella carriera politica.
Silvio Berlusconi e Marta Fascina: spuntano sui social foto e video delle Non-Nozze
Le affermazioni
Ora però le affermazioni di sabato hanno creato un caso.
L'uscita del Cavaliere è manna dal cielo per il Capitano' in difficoltà, sia perché nel partito la sua linea un po' timida nei confronti di Putin viene vissuta con preoccupazione dato i vecchi legami con la Russia, sia a causa degli ultimi sondaggi. Che danno la Lega al di sotto delle percentuali delle ultime Politiche. Da giorni c'è il timore tra molti parlamentari che si possa finire addirittura sotto il 10%. Un'erosione del consenso che lascia inquieta l'ala governista del partito. Che, qualora il trend dovesse essere questo - ovvero di un calo consistente alle amministrative e di un perdita di credibilità di chi rappresenta la Lega -, sarebbe pronta a porre il tema sul tavolo. +Quando? Non prima dell'estate. «Ma è un fatto - osserva un big del Carroccio - che Matteo le sta sbagliando tutte». Fuoco sotto la cenere. Ma l'ipotesi di commissariare il Capitano non è più peregrina. Detto ciò, anche i più critici di Salvini sono scettici su chi possa essere il suo sostituto. Giorgetti spinge per Draghi forever, convinto - spiega chi gli ha parlato - che la guerra in Ucraina condizionerà non poco il quadro politico. Solo l'ex numero uno della Bce - il ragionamento che viene riferito - può avere la credibilità e l'autorevolezza di farsi garante dell'Italia, del suo debito e dell'attuazione del Pnrr.
Anche nell'ala moderata di FI il convincimento è che il centrodestra non potrà presentare un'alternativa politica di governo. Salvini ha piani differenti, pensa a una lista unica con FI nel 2023, martedì dovrebbe partecipare all'iniziativa del centrostudi Machiavelli Un partito repubblicano in Italia? L'ipotesi del partito unico e delle primarie del centro-destra. Iniziativa che è slittata alle 14 per evitare la concomitanza dell'intervento del presidente ucraino Zalensky. In ogni caso Berlusconi (l'8 aprile tornerà in campo per la convention di FI e dovrebbe nei prossimi mesi cambiare alcuni coordinatori del partito) non ha fretta, il progetto della federazione è congelato. L'ex premier aspetterà i sondaggi, cercherà di capire se la Lega reggerà, difficile che possa aprire a una legge proporzionale ma dovrà mantenere l'equilibrio dei gruppi parlamentari, non tutti sono contenti di consegnare le chiavi del centrodestra a Salvini.
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