Berlusconi: «Ho riallacciato un po' i rapporti con Putin». E spunta l'audio di LaPresse

L'entourage del Cav chiarisce: non ha riallacciato i rapporti con il presidente russo

Berlusconi: «Ho riallacciato un po' i rapporti con Putin». E spunta l'audio di LaPresse
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Martedì 18 Ottobre 2022, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 01:32

È subito diventata un caso la frase che Silvio Berlusconi ha pronunciato ieri, a Montecitorio, davanti ai gruppi di Forza Italia alla Camera e al Senato. Secondo quanto trapelato, il Cav avrebbe ricordato i suoi rapporti con Putin, ammettendo di aver ricevuto in regalo dal presidente russo diverse bottiglie di vodka per il suo compleanno. Frasi che hanno fatto pensare che il leader di FI abbia riallacciato i rapporti con lo Zar. Questa ricostruzione, tuttavia, è stata smentita nettamente dal suo entourage.

Berlusconi ha riallacciato i rapporti con Putin? L'audio di LaPresse

LaPresse ha però pubblicato un audio del discorso di Berlusconi ai parlamentari azzurri, in cui il Cav dice: «I ministri russi hanno detto che siamo già in guerra con loro perché forniamo armi e finanziamenti all'Ucraina.

Però sono molto, molto, molto preoccupato. Ho riallacciato un po' i rapporti con il presidente Putin, un po' tanto, nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Sono stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici». 

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Le reazioni di Fratelli d'Italia

Logico che il clima sia pesante negli uffici dove Meloni ha trascorso la giornata al lavoro, fra stupore e preoccupazione all'escalation di interventi di Berlusconi, di fronte al quale la leader si trincera dietro un «freddo silenzio». Che si affianca a quello di Salvini e della Lega. La tregua, siglata neanche ventiquattro ore prima con il faccia a faccia in via della Scrofa, inizia a scricchiolare quando nel primo pomeriggio Berlusconi arriva a Palazzo Madama per incontrare i suoi senatori: «In Forza Italia c'è profonda amarezza perché, a parità di elettori con la Lega, il modo in cui sono stati distribuiti i collegi uninominali ci ha portato 20 deputati e 10 senatori in meno». La richiesta di «pari dignità con la Lega» è accompagnata un paio d'ore più tardi da un rilancio sulla Giustizia: «Sarà Nordio? No, Meloni mi ha chiesto di incontrarlo, ma c'è la ex presidente del Senato Elisabetta Casellati, su questo c'è accordo, assolutamente». Poi, dopo l'assemblea con i deputati, aggiunge: «La Meloni ha detto di sì alla Casellati». E parte un elenco sui forzisti ministri: «Ci saranno Tajani agli Esteri e vicepremier, Bernini alla P.a., Saccani all'Università, Pichetto all'Ambiente e alla Transizione ecologica e Casellati alla Giustizia». Ma Nordio resta il tecnico a cui Meloni intende affidare la Giustizia e Casellati sembra destinata alle Riforme

Tajani chiarisce: «Aneddoto del 2008»

Intanto gli stretti collaboratori di Berlusconi negano fortemente l'interpretazione che accredita la «presunta ripresa» dei rapporti con Vladimir Putin, spiegando che l'ex premier ha raccontato ai parlamentari una vecchia storia relativa ad un episodio risalente a molti anni fa. Al 2008, specifica Antonio Tajani

Nel suo intervento al gruppo, Berlusconi avrebbe fatto anche alcune considerazioni sull'ipotesi dell'ingresso dell'Ucraina nella Nato: una ipotesi che se si concretizzasse potrebbe significare «guerra mondiale», avrebbe detto.

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