Berlusconi lascia l'ospedale: «Ho avuto paura, ma la ripresa è formidabile»

Berlusconi lascia l'ospedale: «Ripresa formidabile, ma che paura. Farò campagna elettorale»
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Lunedì 6 Maggio 2019, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 21:18

Silvio Berlusconi è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano, dove era stato ricoverato il 30 aprile e operato per un'occlusione intestinale. Ora e è pronto a tirare la volata finale della campagna elettorale per le Europee del 26 maggio, ma ai giornalisti che lo attendono svela: «Sto bene, ho avuto una bella paura. Tante cose che si sono succedute negli ultimi tempi mi hanno fatto pensare di essere arrivato alla fine del girone, invece ho avuto una ripresa formidabile». 

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Poi l'ex premier, 82 anni - che in questi giorni era ricoverato nello stesso padiglione dove nel 2016 ha subito l'intervento di sostituzione della valvola aortica - ha spiegato che per lui ci sarà ancora qualche giorno di riposo e, come promesso ai medici che l'hanno curato, riprenderà la campagna elettorale «le ultime due settimane». «Così potrò mettermi in contatto bene con gli italiani e cercare di far capire loro in che situazione siamo, una situazione che mi dà grave preoccupazione», rivela il Cav. Il leader di Forza Italia probabilmente non parteciperà a comizi pubblici ma sarà presente attraverso giornali, tv e radio. Con due obiettivi politici. «Trovare una nuova maggioranza in Parlamento o con nuove elezioni» in Italia, a fronte di un governo che «sa solo litigare». E in Europa cercare di rivedere le alleanze del Ppe, non più con «la sinistra ma con liberali, conservatori, la destra democratica». «E magari - getta il cuore oltre l'ostacolo Silvio Berlusconi - anche con quella testa matta di Orban e con Salvini, perché devono capire che come nazionalisti non potrebbero fare e contare niente in Europa». Per fare questo, prosegue il Cavaliere, «è chiaro che dovrò essere presente e avere una buona dote di consenso in Italia. Credo di avere un passato in Europa che farà sì che potrò essere ascoltato con rispetto».

Ma il primo a frenare è il vicepresidente di Fi Antonio Tajani, che ricorda come alle europee «votare per la Lega non è un voto utile, a meno che non abbandoni Alternative fur Deutschland e il Front National e chieda di aderire ai conservatori». Quanto al'ingresso di Salvini nel Ppe, il presidente del Parlamento europeo chiude con nettezza: «siamo sempre stati molto diversi. Forza Italia è un'altra cosa». Anche per Tajani, tuttavia, «le Europee possono essere una buona occasione per mandare a casa il governo, che parla molto ma non fa nulla nell'interesse dei cittadini. Serve un governo omogeneo di centrodestra, come chiedono i cittadini, lo hanno dimostrano le elezioni regionali». Intanto, dopo le elezioni del 26 maggio, la speranza dell'ex premier è che qualcosa cambi anche nel rapporto tra Salvini e il Movimento 5 stelle: «Spero che possa cambiare, d'altronde non è possibile avere un coacervo di persone così distanti che sanno solo litigare».
 
 


L'appuntamento delle europee per il leader di Forza Italia «è importante perché la situazione è grave, con un governo che sa fare solo una cosa, litigare, e ha portato l'Italia a non crescere», tanto che «troppe aziende chiudono, non ci sono posti di lavoro. Troppe cose non vanno e all'orizzonte non ce n'è nessuna positiva». Ma Berlusconi, prima di salire in macchina, ricorda di sentirsi «ancora utile per il futuro dell'Italia, dell'Europa e dell'occidente». «Penso e spero - ragiona - di avere ancora la salute e la forza necessarie per fare capire ai leader italiani ed europei, americani e russi, che oggi c'è una grave crisi di leadership e bisogna essere lungimiranti».
 
 

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