Beppe Grillo, dalle europee al maxi-contratto con i Cinque Stelle: cosa c'è dietro il ritorno del Garante

Le strade di Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle sembrano ricongiungersi

Beppe Grillo, dalle europee al maxi-contratto con i Cinque Stelle: cosa c'è dietro il ritorno del Garante
di Francesco Bechis
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Martedì 6 Giugno 2023, 18:19

Mesi di silenzio, di ritiro. Poi il ritorno in sordina, un blitz alla volta. Le strade di Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle sembrano ricongiungersi. Perché?

Il ritorno

Il "Garante" e fondatore, sulla carta, non ha mai mollato il timone della navicella capitanata da Giuseppe Conte. Ha centillinato, questo sì, le sue uscite pubbliche fino a farne un vero e proprio evento, quasi sempre improvviso. E' il caso dell'ultima puntata a Roma, questo lunedì, quando Grillo ha incontrato Conte e l'ex presidente dell'Inps Pasquale Tridico all'Hotel Forum, il quartier generale del grillismo romano.

Il vertice romano

Nel menù, almeno quello ufficiale, una chiacchierata per discutere di «lavoro e sistema pensionistico».

E poi ovviamente i cavalli di battaglia del Movimento, dal Reddito di cittadinanza a un passo dall'estinzione fino alla lotta al precariato. Insieme alla manifestazione di piazza "Basta vite precarie" promossa dai pentastellati a Roma per il 17 giugno.

Insomma, a sentire i resoconti dei tanti parlamentari accorsi all'hotel, quello di Grillo è stato quasi un "corso di formazione" sull'agenda 2.0 del Movimento in cerca di spazi e ossigeno fra i banchi stretti del "campo largo" con il Pd di Elly Schlein, a un anno esatto dalle elezioni europee.

Il nodo del contratto

E però i beni informati giurano che dietro ai blitz romani del fondatore, sempre più frequenti, ci siano anche ottime ragioni personali. Fra queste, il rinnovo del contratto di collaborazione con il Movimento che Grillo ha sottoscritto una volta lasciata la tolda di comando. Non proprio spiccioli: si tratta infatti, stando alle indiscrezioni stampa, di una "consulenza" per la comunicazione da 300mila euro.

Contratto in scadenza a maggio. Appeso a un rinnovo di cui Grillo e i suoi avrebbero discusso nelle ultime apparizioni nella Capitale. Questione spinosa però: sono lontani i tempi in cui dal primo all'ultimo eletto grillino, nessuno osava mettere in discussione una sola parola del comico "Guru" e fondatore. Oggi invece si fanno sentire eccome i mal di pancia della pattuglia parlamentare M5S sul contratto d'oro a Grillo che, sulla carta, dovrebbe essere rinnovato tale e quale. Un vero e proprio macigno sulle casse del Movimento che già piangono per il taglio dei parlamentari e le restituzioni degli eletti sempre più in ritardo, o non pervenute.

La clausola giudiziaria

Sul piatto non c'è solo il compenso corrisposto allo showman e fondatore. Ma anche, aveva rivelato il Corriere, il rinnovo della manleva contenuta in un accordo siglato nel 2018 che copriva Grillo da eventuali cause legate al suo ruolo di garante. Ora, finita la legislatura e cambiati i vertici del Movimento, quell'ombrello giudiziario sarebbe venuto meno. E anche su questo si tratta, tra un blitz e l'altro all'ombra dei Fori imperiali.

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