Stallo su Tav e nomine, ok al decreto banche. Conte: bisogna ripartire

Stallo su Tav e nomine, ok al decreto banche. Conte: bisogna ripartire
di Alberto Gentile
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Martedì 26 Febbraio 2019, 22:34 - Ultimo aggiornamento: 23:21

ROMA In meno di un’ora, a palazzo Chigi, è stato dato il via libera politico al decreto per i truffati delle banche e Pasquale Tridico ha ottenuto il via libera per la guida dell’Inps. Ma il vertice, voluto dal premier Giuseppe Conte dopo lo tsunami che in Sardegna ha praticamente spazzato via i 5Stelle, è servito soprattutto per dimostrare che «il governo procede compatto» ed è «pienamente operativo». «Andremo avanti insieme anche dopo le elezioni europee», hanno fatto filtrare, da canali separati, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, impegnati a superare le tensioni post-elettorali.

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Nei sessanta minuti del summit, a tratti nervoso per la presenza del ministro dell’Economia Giovanni Tria finito nel mirino dei grillini per la sua posizione pro-Tav, Conte ha lanciato una sorta road map per «la ripartenza». «Dobbiamo accelerare al massimo l’attuazione dei provvedimenti già varati e cominciare a raccoglierne i frutti. D’ora in poi si entra nella fase della concretezza». Come dire: meno annunci e pedalare, mettendo da parte le scorie della campagna elettorale continua. «Io non intendo soffermarmi sui risultati in Sardegna», ha aggiunto didascalico il premier, «ora dobbiamo fare, premendo sul pedale dell’acceleratore». Per provare a far ripartire l’economia che, secondo le stime dell’Unione europea non dovrebbe superare lo 0,2%, rispetto all’1% concordato tra Roma e Bruxelles. E per tentare, ma questo Conte non l’ha detto, di risollevare le sorti del Movimento alle europee di fine maggio. E’ seguito appello «a tutti i ministri»: «Dobbiamo mettere il turbo ai vari dossier».

DISSESTO IDROGEOLOGICO
Un segnale in questa direzione, dopo aver dato il via la settimana scorsa alla “cabina di regia” per sbloccare 27 miliardi di appalti, sarà oggi il varo del piano contro il dissesto idrogeologico. «Ci sono 3 miliardi pronti e immediatamente cantierabili», fanno sapere da palazzo Chigi. Solo un accenno alla Tav, per avere la conferma di essere completamente in disaccordo: se ne riparlerà oggi o domani in un vertice ad hoc alla presenza del ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli.

Affrontato il nodo delle nomine - con il via libera a Tridico, la bocciatura del vicecommissario Francesco Verbaro e uno stallo su tutte le altre - Di Maio, Salvini e Conte hanno voluto mostrare un segnale di unità sull’unica materia su cui c’è accordo. E hanno chiesto a Tria di redigere il testo definitivo del decreto interministeriale «in modo da assicurare un celere rimborso».

Secondo una bozza del decreto, l’indennizzo, del 30% per gli azionisti e del 95% per gli obbligazionisti subordinati fino a 100 mila euro, verrebbe concesso in automatico ai titolari persone fisiche o onlus o microimprese fino a 10 dipendenti e 2 milioni di fatturato, ma non alle altre persone giuridiche e agli investitori professionali. Per i rimborsi la priorità andrebbe a chi ha un Isee sotto i 35 mila euro.
Sull’intera operazione restano però i dubbi e le perplessità dell’Unione Europea che ipotizza un aiuto di Stato.

Il timore più grande è che l’Italia di fatto aggiri il “bail in” e il “burden sharing”, cioè il coinvolgimento dei privati nei salvataggi bancari. Ma nel vertice è stato deciso di «andare avanti comunque. Bruxelles se ne farà una ragione».

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