Autonomia, Di Maio: «No al blitz della Lega, non si spacca il Paese»

Autonomia, Di Maio: «No al blitz della Lega, non si spacca il Paese»
di Diodato Pirone
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Lunedì 29 Aprile 2019, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 16:05

Accantonata magicamente la zuffa sulle Province, ieri la polemica quotidiana fra Lega e 5Stelle si è sviluppata sul tema dell'autonomia regionale, tema sempre caldo nella maggioranza ogni volta che rispunta fuori.
Le indiscrezioni su un possibile blitz della Lega in Cdm sul tema, formulate più che altro a fini di campagna elettorale, hanno fatto andare su tutte le furie i 5Stelle. «Il M5S sarà garante della coesione nazionale - ha sottolineato Luigi Di Maio - Il Veneto e la Lombardia hanno votato e hanno diritto all'autonomia ma se autonomia vuol dire avere scuole di serie A e serie B, sanità di serie A e serie B, cittadini di serie A e serie B non sono d'accordo». In serata Di Maio è tornato sull'argomento con un post su Facebook: «In ogni caso quello dell'autonomia non è un argomento da affrontare di fretta».

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Musica completamente opposta sul fronte leghista. In un comizio a Cantù, Matteo Salvini, ha ribadito la linea del Carroccio: «Non vorrei che qualcuno usasse il Parlamento per perdere mesi o anni su una riforma che è urgente - ha detto - E quindi conto che a brevissimo il Consiglio dei ministri approvi la riforma che per la Lega è già ben chiara, c'è nel contratto di governo, i grillini sia in Lombardia sia in Veneto hanno votato e sostenuto il referendum quindi mi auguro che non abbiano cambiato idea. A me interessa che l'Italia diventi un Paese moderno, efficiente e fondato sulle autonomia e che nessuno perda tempo».
«Pensare che si possa continuare a buttare la palla a fondo campo e si continui a procrastinare, è una modalità che non ci piace», ha affermato il presidente della Regione Veneto in una lunghissima dichiarazione all'Ansa. «E non credo neanche che l'autonomia - rileva Zaia - debba diventare oggetto di scontro politico perché, visto e considerato che i 5Stelle si richiamano spesso a Rousseau, alla democrazia rappresentativa, alla democrazia digitale, al popolo che deve decidere, la sintesi gliela abbiamo già fatta noi sgrezzando il lavoro».

LA QUADRA MANCANTE
«È già stato tolto, infatti, tutto quello che è dibattito politico, perché i cittadini si sono già espressi e hanno detto che pretendono l' autonomia- aggiunge Zaia - La storia del paese di serie e A e di serie B sta diventando ormai una scusa, è chiaro, che non serve a nulla nel negoziato giuridico e costituzionale sull' autonomia. Ci sono già tutti i correttivi, tutte le garanzie, nell'intesa. Ma è anche vero che non possiamo accettare che si continui a dire che questo è la secessione dei ricchi o un atto di egoismo».
«Sulla riforma delle autonomie c'è qualcosa che non mi quadra», replica Barbara Lezzi, ministra per il Sud (M5S) che, intervistata dal Corriere della sera, sottolinea: «Si parla di un accordo che farà bene a tutti. Ma se non costa nulla a bilancio per lo Stato né per le Regioni, non capisco come si riesca a realizzare una riforma del genere. Ma vedremo, io parto sempre da una posizione di buona fede». «La riforma delle autonomie - sottolinea Lezzi - è un tema che abbiamo inserito nel contratto di governo e quindi mi aspetto che si arrivi a un accordo. E che la Lega non abbia paura del Parlamento, il quale ha il diritto di esprimersi liberamente ed emendare».
«La verità è che la maggioranza giallo-verde non c'è un'idea di Paese», afferma il bersaniano, Roberto Speranza. «Litigano su tutto, dal decreto crescita, allo sblocca cantieri, adesso anche sulòl'autonomia e la reintroduzione delle Province. Che il potere fosse l'unico vero collante a tenere insieme questa maggioranza era evidente da tempo. Ma più passano i giorni e più risulta chiaro che Salvini e Di Maio non hanno alcuna visione condivisa sul futuro dell'Italia. Per noi le priorità sono evidenti: la sicurezza sul lavoro e del lavoro, insieme alla necessità di dare vita a un grande piano di investimenti per i nostri territori», aggiunge Speranza.
 

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