Family Act, assegno unico per i figli fino a 21 anni, via libera all'unanimità dalla Camera

Assegno unico per i figli fino a 21 anni, via libera all'unanimità dalla Camera
di Giusy Franzese
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 07:29

Approvato all'unanimità. L'assegno unico e universale per i figli a carico, pezzo forte del family act, riceve il primo ok da un ramo del Parlamento. La Camera lo ha licenziato ieri con un via libera trasversale (452 si e un astenuto). Un risultato davvero significativo. «Un segnale bello da questo Parlamento» commenta la ministra renziana per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. «Oggi abbiamo compiuto il primo, ma decisivo, passo. Con questa riforma ci avviciniamo ai migliori modelli europei» dice Stefano Lepri (Pd), relatore del provvedimento e tra i primi firmatari (insieme a Graziano Del Rio) del disegno di legge. A sua volta Del Rio parla di «riforma epocale» e sottolinea come «finalmente non ci saranno più figli di serie A e di serie B perché anche quelli degli autonomi, dei liberi professionisti, degli incapienti e dei disoccupati saranno trattati come gli altri». Parla di «grande passo verso un nuovo welfare famigliare» il Movimento Cinquestelle.
Ma non è solo la maggioranza ad esultare. Come detto, il provvedimento - che ora passa all'esame del Senato - è stato approvato con i voti anche di tutta l'opposizione. «Il nostro sì' - dice Maria Stella Gelmini (Fi) - serve a ribadire che continueremo a incalzare maggioranza e governo, per una vera svolta sulle politiche per la famiglia». «Non è una cambiale in bianco consegnata al governo, quanto piuttosto una spinta a fare meglio e in fretta» aggiunge Mara Carfagna. «Da sempre denunciamo la drammatica emergenza legata alla natalità in Italia. Ora il governo deve garantire le necessarie coperture economiche» dichiara Maria Teresa Bellucci (Fratelli d'Italia). Grande soddisfazione è espressa anche dal Forum delle famiglie, con il presidente Gigi de Palo che parla di «momento storico» e tiene a ricordare come «dietro questo risultato ci sono due anni di lavoro» ai quali ha dato un contributo fondamentale lo stesso Forum.








IL MODELLO TEDESCO
Il provvedimento, che ora passa all'esame del Senato, accorpa in una sola misura, l'assegno unico appunto, otto tra gli attuali benefici e sussidi per i figli a carico, dalle detrazioni Irpef al bonus bebè agli assegni per i nuclei familiari e per il terzo figlio. L'assegno unico spetterà per ogni figlio, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno d'età. Sarà un sostegno per tutte le famiglie, al di là della situazione economica, anche se la cifra sarà parametrata al reddito familiare. L'entità dell'assegno però non è specificato nella legge: spetterà al governo - anche in base alle risorse aggiuntive a disposizione - stabilirlo con i decreti attuativi. Le intenzioni del legislatore comunque sarebbero quelle di avvicinarsi al modello tedesco che fissa l'asticella a 200 euro per le famiglie con l'Isee più basso, con una seconda fascia intorno ai 180 euro e una terza fascia più bassa. Sarà comunque prevista una clausola di salvaguardia: se qualche famiglia a conti fatti ci perde, continuerà a prendere quanto ottiene oggi con il cumulo dei vari sussidi.


 


 

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