Anoressia, è strage: muoiono 4.000 ragazze tutti gli anni a causa di un disturbo alimentare. FdI presenta Ddl

Seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali

Anoressia, è strage: 4.000 ragazze tutti gli anni perdono la vita a causa di un disturbo alimentare
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Lunedì 27 Marzo 2023, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 16:14

Morire di anoressia e bulimia: i numeri che riguardano i disturbi alimentari in Italia sono impressionanti. «Ogni anno circa 4.000 giovani, quasi tutte ragazze, perdono la vita per anoressia e disturbi alimentari. È la prima causa di morte dopo gli incidenti stradali sotto i 25 anni.

Io stessa ne ho sofferto per 4 anni e ho deciso di aiutare altre persone a uscirne ma anche mettere in guardia da chi utilizza web e social per favorire questi comportamenti». A parlare è Camilla Mondini, fondatrice della startup «DiCiAlice», nata per aiutare chi soffre di questi problemi a rendere accessibile il percorso di cura, e ispiratrice del ddl per l'introduzione del reato di istigazione all'anoressia presentato oggi in Senato.

Cosa dice il nuovo disegno di legge contro l'istigazione all'anoressia

Il disegno di legge contro l'istigazione all'anoressia si compone di cinque articoli in tutto. Il secondo di questi, introduce nel codice penale il reato di istigazione a pratiche idonee a provocare un disturbo del comportamento alimentare. In particolare, il testo prevede che chiunque determina o rafforza la volontà altrui di ricorrere a condotte in grado di provocare l'insorgenza di disturbi alimentari, e ne agevola l'esecuzione con qualsiasi mezzo, venga punito con la reclusione fino a due anni di carcere e una sanzione amministrativa da 20mila a 60mila euro. Se il reato viene però commesso nei confronti di una persona in "minorata difesa" (un’aggravante che ricorre ogni volta che il reo approfitta di circostanze tali da ostacolare la difesa della vittima), su di un minorenne sotto i 14 anni o un individuo privo della capacità di intendere e di volere, si prevede la reclusione fino a quattro anni e una multa da 40mila a 150mila euro.

«Questo ddl – spiega il presidente Balboni - agisce su un doppio binario, da una parte sulla prevenzione dei disturbi alimentari e dall’altra sulla repressione di chi istiga, anche sui social, fenomeni quali anoressia e bulimia.

Non può passare inosservato, infatti, che ogni anno circa 4mila giovani perdano la vita a causa di questa malattia psichiatrica. Inoltre, il nostro impegno è che i disturbi siano riconosciuti come malattia sociale e che nelle scuole ci siano psicologi dedicati». Un passo molto importante di attenzione verso la realtà del mondo giovanile, per il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan, che sottolinea: «Questo ddl combatte coloro che in modo riprovevole spingono i ragazzi e le ragazze a comportamenti fortemente dannosi. Spesso coloro che sono affetti da disturbi nel comportamento alimentare sono persone di acuta intelligenza, molto istruiti ma che purtroppo finiscono in un vicolo cieco a meno che non ci sia un aiuto positivo. E la nostra proposta vuole appunto fornire questo aiuto».

Vicini ai giovani è in particolare l’appello che arriva da Fabio Roscani e Chiara La Porta, presidente e vicepresidente di Gioventù Nazionale, entrambi deputati di FdI. «Oggi stiamo facendo qualcosa di molto importante per i giovani - precisa Roscani - puntando i riflettori su un tema caro a un’intera generazione. I danni prodotti dall’anoressia, o dall’ansia oppure dalla depressione si traducono in una vera e propria emergenza nazionale. Spero che questo ddl possa essere calendarizzato al più presto e diventare legge: sarebbe un passo che certifica come lo Stato italiano si occupa delle nuove generazioni».

Non lasciare soli i giovani la richiesta della vicepresidente La Porta, per la quale «troppo spesso questi giovani sono lasciati soli. Quello dell’anoressia è un problema principalmente femminile, causato senza dubbio anche dagli stereotipi sulla donna oggi diffusi dai social e che bisogna scardinare. Come Gioventù Nazionale abbiamo anche presentato una proposta per istituire la figura dello psicologo a scuola, un tipo di assistenza che ci auguriamo possa essere prevista anche all’interno del Servizio Sanitario Nazionale». Infine, il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci, che ribadisce come «intervenire in materia di disturbi del comportamento alimentare è una priorità. Esprimo grande soddisfazione per questo ddl che vuole introdurre il reato di istigazione all'anoressia unitamente a iniziative di carattere sociosanitario. Tra queste, è sempre più importante introdurre la figura dello psicologo scolastico per prendersi cura di tale disturbo e aiutare i giovani a superarlo e tornare alla vita».

Anoressia e bulimia: aumento del 30%

«Le dimensioni del problema dei disturbi alimentari sono in costante crescita e dopo la pandemia abbiamo visto aumento di 30%. Le stime della popolazione che ne soffre - ha spiegato Mondini - riguarda solo le diagnosi emerse, mentre c'è un sommerso enorme perché spesso si diagnosticano solo con la perdita di peso, che non sempre c'è. Il 96% sono donne ma il fenomeno si è diffuso anche agli uomini, l'età di di esordio si è abbassata a 12 anni, a volte persino 8 anni».

Se è vero che non si può agire sulle cause profonde di questi disturbi, l'obiettivo del ddl è contrastarne la diffusione come malattie sociali. Sono problemi multifattoriali, ha aggiunto Mondini: «vuol dire che c'è una predisposizione genetica, ma anche traumi psicologici e aspetti socio culturali, in particolare l'abuso dei social media. Ci sono siti web e blog che spiegano come fare per non assorbire cibo o farsi passare la fame».

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