Anche Padova vuole il G20 e Raggi continua a tacere M5S: basta immobilismo

Anche Padova vuole il G20 e Raggi continua a tacere M5S: basta immobilismo
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 20 Settembre 2020, 07:41 - Ultimo aggiornamento: 22:27

Non è solo il G20 della salute, che vede le città del Nord scalpitare, nonostante i disastri della sanità lombarda, e Roma fuori dai radar per l'indolenza amministrativa di chi la governa. È anche l'assenza di un piano strutturale per rilanciare il turismo tramortito dal Covid. Sono i grandi eventi sportivi lontano da Roma. Perfino le celebrazioni dei 150 anni della Capitale, che avrebbero dovuto essere l'architrave per un rilancio dell'Urbe, vivacchiano in Campidoglio con pochi eventi e formato minimal. È l'assenza di una strategia palpabile su tanti grandi temi che spinge anche pezzi importanti del M5S ad alzare il pressing su Virginia Raggi. Per «battere un colpo», anche utilitaristicamente, dato che da qui alle comunali mancano nove mesi.

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L'ultimo caso è il Global Health Summit: la presidente della Commissione Ue, pochi giorni fa, l'ha assegnato all'Italia. Dopo 24 ore, già si candidavano, in asse, i sindaci di Milano e Bergamo. «Aggiungiamo Lodi», ha proposto il governatore della Lombardia, Fontana. Ieri è stata la volta di Padova. Dal Campidoglio invece «nessuna novità», facevano sapere dall'entourage della sindaca. Che in serata ha partecipato al primo evento per commemorare la Breccia di Porta Pia. Il premier Giuseppe Conte non si è visto. Del resto non c'era nemmeno all'avvio delle celebrazioni, al Teatro dell'Opera, il 3 febbraio, nonostante la presenza del presidente Mattarella. Stamattina è in programma un'altra cerimonia («ma il premier non ci sarà comunque», dicono nello staff di Raggi). Soprattutto, ad oggi non c'è nemmeno un calendario dei prossimi eventi. A Palazzo Senatorio si discute su qualche iniziativa in periferia, poi un ultimo grande appuntamento. Dove? Non si sa.

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Nel frattempo nel M5S cresce il fronte che chiede alla sindaca d'intervenire. Di grattare via - o provarci, almeno - la patina d'immobilismo che sembra avvolgere qualsiasi grande tema, in Campidoglio, dove i consiglieri grillini ormai litigano (e si dividono) su tutto, anche sulle piccole cose: dalle bancarelle ai sampietrini. Roberta Lombardi, prima storica capogruppo del M5S a Montecitorio, ora alla Regione Lazio, ieri da queste colonne ha chiesto a «Virginia» di «non lasciarsi sfuggire l'occasione del G20 della Salute, darlo alla Lombardia - ha aggiunto - significherebbe premiare un modello sanitario che ha fallito». Si è espresso subito anche Gianluca Perilli, il capogruppo del Movimento in Senato: «Roma ha tante eccellenze nella sanità e da romano mi auguro che possa ospitare un grande evento di questo tipo». Non è l'unico parlamentare romano del M5S a pensarla così. Emanuele Dessì, senatore, spinge Raggi a muoversi anche per ragioni tattiche: «L'ultimo anno di mandato - ragiona Dessì - è quello in cui devi battere un colpo, su più fronti possibili. Speriamo avvenga anche attraverso queste manifestazioni internazionali, come il G20 della sanità: per tutti i grandi eventi Roma deve essere la prima scelta, sempre. C'è bisogno di farla rinascere questa città, di rilanciarla». Perché Raggi finora non si è mossa? «Non ne ho idea, l'ho sentita poco tempo fa ma su altri temi. Ma credo che, sollecitata, non potrà far altro che avanzare la candidatura». Come a dire: il pressing darà i suoi frutti. Anche il deputato Stefano Vignaroli, romano, presidente della Commissione Ecomafie, peraltro positivo al Covid e in attesa («da sette giorni», lamenta al telefono) del risultato dell'ultimo tampone, è certo che «questi grandi eventi siano fondamentali per la Capitale».

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LA MAGGIORANZA
Non sono solo gli stellati in Parlamento ad incalzare la sindaca. Anche la maggioranza in Campidoglio si fa sentire. Marco Terranova, presidente della Commissione Bilancio fino a inizio mese, quando si è dimesso, formalmente per «motivi personali», per poi rilanciare, insieme ad altri consiglieri 5S, un post molto critico con la gestione di Raggi, è convinto che  «a una grande metropoli non serva solo l'ordinaria amministrazione. Servono grandi progetti. E grandi eventi: il G20 della sanità sarebbe un'opportunità straordinaria. Anche sul turismo servono piani di alto profilo».
 Il Campidoglio, dopo tante promesse su sgravi e incentivi, per ora ha lanciato una vetrofania Covid free per gli hotel. È così che si rilancia il turismo? Terranova ride. «Si dovrebbe investire molto di più anche per i 150 anni di Roma Capitale, serve un cambio di marcia». I grandi eventi, dice un altro big dell'Assemblea Capitolina, Enrico Stefano, presidente della Commissione Mobilità, «possono essere un volano per l'economia della città. Ma non bisogna aver paura di affrontarli».
 

 

 

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