Sindaco Milano, Albertini rinuncia alla candidatura: «Ragioni personali, sosterrò nome del centrodestra»

Albertini, rinuncia alla candidatura di sindaco di Milano: «Ragioni personali»
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Sabato 15 Maggio 2021, 12:40 - Ultimo aggiornamento: 14:10

Ringrazia e declina. Terminano così i giorni di incertezza per i milanesi che attendevano una risposta da Gabriele Albertini sulla sua possibile ricandidatura a sindaco di Milano per il centrodestra. Lo ha annunciato Albertini stesso sul suo sito dopo giorni di voci, indiscrezioni e richieste dei partiti che compongono la coalizione.  «Vi devo una risposta dopo settimane in cui ho sentito l'affetto e il sostegno di voi tutti - ha scritto -. Alcuni sondaggi m'avevano indicato come possibile candidato vincente nella imminente consultazione elettorale per la scelta del sindaco di Milano. Purtroppo devo comunicare che per un insieme di ragioni personali non posso accettare questa generosa opportunità offertami. Né voglio mantenere questa incertezza che potrebbe danneggiare il corso della campagna». Albertini, che è stato sindaco del capoluogo lombardo dal 1997 al 2006 e poi eurodeputato di Forza Italia e senatore di Scelta civica, era il nome preferito dalla Lega guidata da Matteo Salvini. Negli ultimi giorni anche Fratelli d’Italia e Forza Italia sembravano aver appoggiato la candidatura di Albertini, che si era preso qualche giorno di tempo per valutare la proposta.

Il messaggio per Berlusconi -  Non mancano parole di vicinanza a Berlusconi, leader di Forza Italia. «In questo giorno a me caro - ha scritto Albertini -, che coincide con la data in cui nel 1997 ho giurato da sindaco per la prima volta, mi rivolgo ai concittadini milanesi, agli amici e sostenitori, ai leader del centrodestra: Matteo Salvini , Giorgia Meloni, e Silvio Berlusconi, al quale (ricoverato al San Raffaele.

ndr) rivolgo con affetto un augurio di pronta guarigione». 

Sostegno al candidato del centrodestra - Nonostante non correrà come sindaco di Milano, Gabriele Albertini ha confermato la «disponibilità nel corso della futura campagna ad accompagnare il candidato sindaco, sia nei contenuti, sia nella definizione e nella partecipazione ad una lista civica, fattore, secondo me, fondamentale per la vittoria elettorale». È quanto si può leggere nella sua "lettera ai milanesi". Albertini ha poi spiegato che «per le sfide che aspettano Milano, il candidato o la candidata debba essere giovane (il 15 maggio 1997 avevo 46 anni), rappresentare le categorie produttive in vista della imminente ripresa, e conoscere tutte le realtà di questa multiforme ed articolata città, anche quelle rese più fragili dalla pandemia». Per Albertini, inoltre, «anche la squadra dovrà essere attentamente scelta, ma anche competente, laboriosa, adeguatamente bilanciata tra i generi» e ha rilanciato l'ipotesi che «le risorse eccezionali» che Milano riceverà «debbano essere gestite da una amministrazione eccezionale, ovvero una vasta coalizione di forze politiche e produttive, responsabili e volenterose»

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