Al Bano: «Da uomo del Sud stimo Salvini, ma qui c'è il rischio Catalogna»

Al Bano: «Da uomo del Sud stimo Salvini, ma qui c'è il rischio Catalogna»
di Barbara Jerkov
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Venerdì 21 Dicembre 2018, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 15:03

Ci tolga una curiosità, Al Bano. Come c'è finito a parlare di vini al Viminale con Matteo Salvini?
«Ci sono questi tre signori cinesi - uno è un ex governatore di una regione, l'altro un imprenditore ormai italianizzato e il terzo è il capo della Google cinese - che con me coltivano il progetto di intensificare la presenza dei vini italiani in Cina. Io produco vini e loro li vendono in Cina».

Ha portato una bottiglia delle sue, Riserva speciale Salvini. Un omaggio che aveva già fatto ad altri politici in passato?
«Mai, ora che mi ci fa pensare è la prima volta che dedico un vino a un leader».

Ma cosa c'entra il ministro dell'Interno con il vino italiano in Cina? Come mai siete andati da lui e non da Di Maio, che si occupa di sviluppo economico?
«Io sono stato invitato. Ed è inutile che provi a farmi parlar bene di Salvini e male di Di Maio».
 

 


Per Salvini effettivamente lei ha avuto solo elogi.
«In tanti anni qualche politico l'ho conosciuto, a ogni elezione mi chiedono di candidarmi anche se non mi candiderò mai e mi sono sempre tenuto ben stretta la mia libertà di voto. Sa in politica qual è il mio unico criterio?».

Quale?
«La meritocrazia. E Salvini, questo lo posso dire tranquillamente, sta facendo un grande lavoro. E' passato da essere il leader di un partito antimeridionalista a fare una Lega per tutti gli italiani».
 


Veramente lo sa che in Cdm oggi approvano l'autonomia speciale per Veneto e Lombardia, con tutta una serie di risorse che il Sud perderà?
«No! Mi auguro non sia così, star a parlare ancora di Sud e Nord nel 2019 è inutile. Se Garibaldi o Camillo Benso conte di Cavour hanno fatto l'Italia unita, perché lavorare per disunirla?».

Perché? Gliel'ha chiesto lei a Salvini?
«Se lo fanno quelle tre regioni, allora l'autonomia dovrebbe valere per tutte, ma siamo sicuri di voler finire come la Catalogna? Per me è un progetto antistorico. Coltiviamo le differenze di cultura e di tradizioni tra le regioni, ma teniamo salda l'Italia».

Lei gira il mondo.
«Da italiano e da uomo del Sud».

La invitano tutti.
«Dal Papa a Putin. E io vado».

In Russia, soprattutto, è molto amato.
«Moltissimo. Sono appena stato».

Ecco un'altra cosa che condivide con Salvini: la simpatia per Putin.
«Verissimo. E questa storia delle sanzioni proprio non sta in piedi, vanno assolutamente abolite. Che senso hanno, quando basta spostarsi a Minsk per vendere e comprare le stesse cose?».

È vero che l'altro giorno ha cantato anche con Salvini al ministero?
«Verissimo. Mi ha chiesto di poter sentire la mia voce dal vivo, me lo chiedono dovunque vada. E io rispondo sempre: va bene, ma non da solo. Così abbiamo cantato insieme. Felicità e Nel sole».

Il ministro come se l'è cavata?
«Bravo. Come politico però è meglio».
 

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