M5S, un direttorio a sei per tentare il rilancio del Movimento

M5S, un direttorio a sei per tentare il rilancio del Movimento
di Simone Canettieri
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Lunedì 16 Dicembre 2019, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 13:12

L'obiettivo che Luigi Di Maio lancia dal palco è un pochino ambizioso: «Vogliamo far tornare la felicità nelle case degli italiani». Insomma, da abolire dopo la povertà ora c'è la tristezza, per il capo dei grillini. Questo e altro, fa capire il ministro degli Esteri, d'ora in poi sarà possibile grazie al team del futuro del M5S. Un evento lanciato in pompa magna nel tempio di Adriano. Foto della prima fila: Pietro Dettori, braccio destro di Luigi, Davide Casaleggio, il leader politico con a fianco la fidanzata Virginia Saba. Ai lati i facilitatori, che «non saranno decisori», ha tenuto a specificare Di Maio per non creare subito tensioni con la squadra pentastellata che sta al governo. Ecco, in sala nonostante il consiglio dei ministri previsto in serata si sono visti solo tre sottosegretari (Castelli, Tofalo e Di Stefano) e un ministro, Vincenzo Spadafora. Durante la presentazione si è capito che la plenipotenziaria sarà Enrica Sabatini, nuova responsabile degli Affari interni. «Lei sarà tutto», l'ha presentata Di Maio. Di fatto la socia di Rousseau, quindi molto vicino a Casaleggio, da ieri è una specie di vicesegretario, la numero 2, quello che nei partiti di una volta era il coordinatore nazionale. La presentazione ha dato modo al leader politico dei pentastellati di «iniziare a sentirsi meno solo». Perché finalmente «potrà condividere le responsabilità e il peso delle scelte con gli altri». Da oggi, spiega, «sarà tutto più facile».

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Allo stesso modo, però, la presentazione dei facilitatori è stato anche un valzer di mea culpa sugli errori commessi negli ultimi mesi. Il via alle danze è partito dal deputato ed ex giornalista Emilio Carelli (si occuperà di comunicazione): «Dobbiamo cambiare il tono e le strategie», ha detto alludendo agli errori commessi nel passaggio tra l'opposizione e la forza di governo. «Il Movimento è una piramide rovesciata, la base è il nostro vertice e noi dobbiamo rimanere degli umili portavoce. Chiedo scusa perché spesso si è creata una distanza, che dovrà essere colmata. Chiederò di ricominciare dall'ascolto con delle vere e proprie assemblee fisiche», è stata invece la riflessione di Paola Taverna, vicepresidente del Senato con delega agli attivisti. A quella base, cioè, che si è ristretta nelle urne, basti pensare ai voti scomparsi alle Europee di sei mesi fa. A seguire spazio ai restanti componenti del direttorio a sei: Danilo Toninelli, Ignazio Corrao e Barbara Floridia. Insieme a loro ci saranno anche i 12 facilitatori (tutti passati dal vaglio di Rousseau) divisi per aree tematiche (ambiente, lavoro, economia, esteri, difesa). «Stasera con questo evento possiamo chiudere un primo step di un processo di riorganizzazione partito quasi un anno fa: non è stato semplice. L'anno che sta per concludersi è quello in cui il Movimento ha raggiunto i dieci anni», ha concluso Di Maio. Che è in attesa di cancellare la tristezza, da ieri ha abolito la solitudine.

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