Una ispirazione inadeguata alla natura specifica e alle necessità dello strumento militare, e spesso ostile a quanti ne portano la responsabilità». «E tuttavia - spiega Parisi - parteciperò anche quest'anno alla festa che, come ogni 2 giugno, chiama i cittadini e i loro rappresentanti senza esclusione alcuna a raccogliersi né attorno ad una parte politica, né alla maggioranza di governo, o agli esponenti che volta a volta la rappresentano, ma a celebrare assieme alle Forze Armate la fondazione della Repubblica e a rendere visibile l'unità della Nazione».
«I militari, soprattutto quelli che in nome e per conto nostro mettono ogni giorno a rischio la loro vita - aggiunge l'ex ministro - hanno il diritto di sentire alle loro spalle un Paese coeso. Noi cittadini e responsabili politici abbiamo il dovere di proteggere questa unità governando le nostre divisioni al di là delle nostre legittime distinzioni». Stasera intanto concerto del 2 giugno al Quirinale e poi la festa nei giardini del Colle. E fortunatamente non fa freddo anche se il clima politico è brutto assai.
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