Vaccino e trombosi, cosa sappiamo sul problema dei coaguli e quando sono collegati all'iniezione anti Covid

Giovedì 17 Giugno 2021, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 13:18

In questa puntata del podcast parliamo della campagna vaccinale in corso e delle nuove direttive che hanno bloccato la somministrazione di AstraZeneca e di Johnson and Johnson, per le persone con meno di 60 anni (in seguito è stata data la possibilità di scegliere di farsi iniettare anche la seconda dose AstraZeneca). E' tornata la paura che il vaccino possa innescare una trombosi. La VITT (è l'acronimo di questa rarissima forma di trombosi) è ancora tutta da indagare e mette insieme due condizioni opposte: le poche piastrine e l'attivazione del sistema di coagulazione. Intanto, l'Italia ha deciso di fare come la Germania, la Francia, la Spagna e anche il Canada: somministrare il richiamo con Pfizer o Moderna a chi ha meno di 60 anni e ha ricevuto la prima dose AstraZeneca (ribadiamo: in seguito è stata data la possibilità di scegliere di farsi iniettare anche una seconda dose di AstraZeneca). Stefania Piras ne parla con Raimondo De Cristofaro, responsabile Direttore dell’Unità Operativa Semplice Area Malattie Emorragiche e Trombotiche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli e Francesco Malfetano, giornalista del Messaggero.

Aggiornamento del 27/10/2021.

Sul caso della ragazza deceduta a Genova dopo aver ricevuto la somministrazione del vaccino Astrazeneca, contrariamente alle notizie emerse all'inizio che parlavano di patologie pregresse e di una malattia autoimmune, il medico legale e l'ematologo che collaborano con la magistratura hanno accertato che la ragazza non aveva patologie pregresse e non prendeva farmaci.

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