Challenge suicide tra i giovani: il grido di dolore di un padre contro le chat della morte

Venerdì 15 Ottobre 2021, 01:18 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 11:15

Il 25 gennaio scorso un bimbo di 9 anni si è impiccato nella sua cameretta di Bari, probabilmente come conseguenza di un gioco estremo online chiamato “Jonathan Galindo” che spingerebbe ad uccidersi, sottoponendo gli utenti a prove estreme. Anche Fabio, un 19enne di Latina, sembra esser stato in contatto con qualcuno che gli ha fornito precise istruzioni prima di togliersi la vita. A parlare oggi è suo papà Marco Gianfreda. «Ci siamo resi conto che il caso di Fabio non era isolato quando abbiamo trovato un articolo del Messaggero che raccontava la storia di un altro ragazzo 19enne che si era tolto la vita con le stesse modalità», ci racconta. Quell'articolo, di Giuseppe Scarpa, parlava di un altro suicidio, quello di Paolo, morto anche lui in un stanza d'hotel: «una similitudine veramente impressionante».

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