La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte è accusato di aver certificato come autentici alcuni quadri riconducibili all'artista Gino de Dominicis, riconosciuto come uno degli autori più importanti dell'arte italiana del secondo Dopoguerra con quotazioni sempre più in rialzo sul mercato. I quadri sono stati ritenuti falsi dal nucleo di Tutela del patrimonio artistico dei carabinieri. Un eventuale processo su cui domani è chiamato a decidere il giudice per le udienze preliminari di piazzale Clodio e che arriva nel bel mezzo della campagna elettorale per il Campidoglio nella quale il critico d'arte compare ora come candidato all'assessorato alla Cultura per il ticket di centrodestra Michetti-Matone.
Si tratta dell'indagine che nel novembre del 2018 portò all'arresto di due persone, poste ai domiciliari.
La risposta di Sgarbi
«È una totale invenzione. La mia posizione precisa è che si tratta di capolavori di De Dominicis e li autentico come mi pare. L'argomento non esiste, è un'azione del tutto assurda di magistrati che tra l'altro ho anche fatto sconfessare dal Csm perché l'indagine è stata fatta in maniera grottesca su un autore che è morto nel '98, le cui opere quindi hanno meno di 50 anni. Non esiste il problema, nessuno falsificherebbe».
E aggiunge: «L'avvocato penserà a tutto, non ci sarà alcun rinvio a giudizio perché le opere sono tutte buone e l'assunto è del tutto falso. L'unica cosa falsa è l'assunto di questa inchiesta».