Vittoria Alliata di Francavilla, chi è la principessa italiana pro Putin a Mosca: «È più simpatico di Biden»

Era presente alla riunione dei 120 rappresentanti del neonato Movimento internazionale dei russofili che sostengono il presidente russo

Vittoria Alliata di Francavilla, chi è la principessa italiana pro Putin a Mosca: «È più simpatico di Biden»
di Simone Pierini
5 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Marzo 2023, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 17:48

«Trovo Putin più simpatico di Biden». La principessa Vittoria Alliata di Villafranca, una donna sulla settantina dai capelli rosso vivo, è una scrittrice, traduttrice e giornalista italiana, cugina di Dacia Maraini. Dopo avere frequentato il Lycée Chateaubriand di Roma, si laurea in Diritto islamico, e inizia a studiare il mondo arabo. Conosciuta come prima traduttrice italiana de «Il Signore degli Anelli» di J.R.R. Tolkien, a partire dagli anni settanta inizia la pubblicazione di alcuni libri, ispirati a viaggi in Africa e in Asia, con particolare interesse per la condizione femminile nel mondo islamico. I suoi libri, spesso pubblicati come memorie di viaggio e di costume, contengono delle analisi sul mondo islamico. È impegnata nella manutenzione della casa di famiglia, Villa Valguarnera a Bagheria.

La principessa russofila

Il suo nome è emerso in questi giorni per la sua presenza sul palco della riunione dei 120 rappresentanti del neonato Movimento internazionale dei russofili che sostengono Putin. La principessa, riporta il Guardian, afferma di aver combattuto l'Opus Dei e la mafia per reclamare il suo palazzo di famiglia a Bagheria, dove ha detto che i produttori cinematografici stavano girando un remake moderno del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo.

Nel suo discorso ha detto che la «russofobia» è stata creata per «nuove formule di colonizzazione» e l'ha collegata allo sbarco degli Stati Uniti in Sicilia durante la seconda guerra mondiale, che ha definito un pretesto per la diffusione dell'influenza di Washington.

 

La famiglia reale russa

Alliata ha aggiunto di essere presente alla conferenza in rappresentanza della Deutsch-Arabaische Gesellschaft (Associazione araba tedesca), di cui è presidente, e ha affermato di sostenere un «messaggio di pace». Alla domanda su come sia arrivata in Russia per una conferenza di russofili, ha spiegato che si trovava nel paese per visitare la famiglia reale russa. «Sono una cugina dei Romanov», ha detto, riferendosi ai discendenti dell'ultima famiglia reale dell'impero russo. «Li conosco molto bene, sono venuto al matrimonio, ho una connessione zarista». Secondo quanto ha riferito si trovava in Russia per mostrare «che ci sono altre persone nel mondo che condividono la sua opinione e visione del mondo».

La simpatia per Putin

Ha cercato di evitare l'argomento della guerra ma a domanda diretta ha risposto: «Non sono un'esperta in materia». «È mio dovere spiegare come stanno le cose», ha aggiunto a proposito del suo discorso. «Non ha niente a che fare con simpatie personali. Trovo Putin più simpatico di Biden, ma sono una grande amica della sorellastra di Obama».

Il neonato movimento pro Russia

Una risposta ai tentativi dell'Occidente di isolare la Russia e di discriminare la sua stessa cultura: così Mosca ha presentato il primo congresso mondiale dei 'russofili', che riunisce nella capitale ospiti provenienti da una quarantina di Paesi, anche dall'Europa e dagli Usa. Tra i relatori, Steven Seagal, noto per le sue posizioni filo-Cremlino, che dal 2016 ha anche la cittadinanza russa. «Sono al cento per cento russofilo e a un milione per cento russo», ha affermato l'attore americano. Il presidente Vladimir Putin ha elogiato l'iniziativa in un messaggio in cui ha detto di apprezzare «la ferma determinazione» dei partecipanti contro «l'isteria anti-russa montata deliberatamente in molti Paesi» occidentali. E gli organizzatori hanno sottolineato che il loro intento è quello di riunire «coloro che sinceramente amano il nostro Paese, la sua storia e la sua cultura». Di questa cultura fanno parte anche i valori tradizionali, in opposizione al dilagante «secolarismo militante e relativismo morale» occidentale, accompagnato ad un senso di «superiorità nazionale», ha detto nel suo messaggio il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. Mentre, ha aggiunto il primate, va salvaguardato «il diritto umano di rimanere se stessi, di preservare la fede e le tradizioni degli antenati». L'ordine del giorno proposto per i lavori elenca tra le attività dei russofili la necessità di promuovere la cultura e la spiritualità russa, ma anche obiettivi politici, come quello di difendere l'idea di «un mondo multipolare» e propagare una «informazione affidabile» sulla Russia. Ciò che attualmente non esiste in America, ha affermato Seagal. «Gli Usa spendono miliardi di dollari nella disinformazione e nelle fake news, cercano di distruggere l'immagine della Russia», ha detto l'attore, che recentemente è stato insignito da Putin dell'Ordine dell'Amicizia. Ma nonostante questo, ha assicurato, «oltre la metà degli americani amano davvero la Russia e i russi». Il congresso di Mosca è stato aperto dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov, che ha anticipato le critiche occidentali all'iniziativa. «Come è avvenuto per gli ultimi avvenimenti in Moldavia e Georgia - ha detto - diranno sicuramente che anche questo è un trucco di Mosca per attirare la gente dalla sua parte con promesse e mazzette». Invece, ha aggiunto, si tratta di uno sforzo per «rimanere fedeli e impegnati nelle migliori tradizioni internazionali di amicizia tra le nazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA