I funerali di Gianluca Vialli si svolgeranno nei prossimi giorni a Londra in forma privata. E, con tutta probabilità, la data non verrà resa nota. La decisione è stata presa dalla famiglia. Il campione azzurro, allenatore e poi commentatore, si è spento questa notte a 58 anni dopo una lunga lotta contro uno dei tumori più aggressivi, quello del pancreas. «Ringraziamo i tanti che l'hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori», hanno scritto in una nota i parenti. Come riporta la Gazzetta dello Sport, però, nei prossimi mesi, forse a fine campionato, a Cremona sarà organizzata una cerimonia pubblica.
Lanna: «È mancato un fratello»
Marco Lanna, suo compagno di squadra ai tempi dello scudetto, ricorda Vialli con il quale ha tenuto un legame fortissimo nel corso degli anni e poi diventato un punto di riferimento prezioso nell'ultimo periodo, quando l'ex difensore è stato nominato presidente della Sampdoria. «È mancato un fratello.
Vialli, Cremona saluta il suo simbolo
Vialli era (e resterà), infatti, uno dei simboli di Cremona. Come i violini. Come il torrone. Come Mina. E come Stradivari. Stradivialli, appunto. E la sua città, nel giorno di un addio in fondo atteso eppure sempre allontanato con la forza di chi sa di potersi aggrappare solamente alla speranza, gli ha tributato subito l'omaggio sentito che si riserva ad una icona. Internazionale, si; ma cremonese, prima di tutto. Ed è stato non a caso nel segno di una vicinanza reale, quasi da amico ad amico, il primo ricordo del sindaco, Gianluca Galimberti. «L'ho davanti agli occhi non molto tempo fa seduto poco distante allo stadio, a tifare la sua e la nostra Cremonese. Ricordo il campione che ha reso grande Cremona, ma soprattutto non dimenticherò l'uomo». In quell'occasione, quando era arrivato indossando la maglia della Cremonese, lo scorso 5 settembre, l'intero stadio si era alzato per applaudirlo. D'altronde lui a Cremona non solo è cresciuto e ha iniziato la sua carriera calcistica, ma a continuato ad avere la famiglia e a tornare.
La cerimonia
«Ho in mente Gianluca in piazza Stradivari, invitato da persone fantastiche in una serata magica - ha ricordato Galimberti - . Raccontava la sua storia e la sua malattia con ironia, intelligenza, profondità. E tutti lo ascoltavano in silenzio, consapevoli di come le sue parole fossero vere perché provate dalla sofferenza, vissuta senza enfasi, con il coraggio grande di una semplicità profonda, razionale, radicata in un amore intenso per la vita. Ecco: da quella serata tornammo a casa migliori, rafforzati dal suo coraggio. Troveremo il modo per ricordarlo e onorarlo». Dalla piazza del Comune è di lui che tutti parlano, condividendo ricordi e chiedendo il lutto cittadino, che il sindaco ha assicurato sarà proclamato il giorno del funerale. Il gruppo di FdI in Comune ha proposto di intitolargli lo stadio. «una bellissima idea, che va condivisa con la città, la società e la famiglia - ha convenuto il sindaco -. La valuteremo nelle prossime settimane».
Il lord
Un'altra idea è quella di «valorizzare» in un luogo simbolico della città il calco delle mani che Vialli fece quando divenne ambasciatore della città. «Resterai un esempio indelebile della nostra essenza - ha scritto la Cremonese, dove Gianluca Vialli debuttò fra i professionisti nella stagione 1980-81 -. Per sempre uno di noi». Viveva Cremona Vialli e viveva anche la sua Grumello, il lord del gol. E proprio a Grumello, nel castello di famiglia, in una serata speciale, lo ricorda Sergio Viganò, massaggiatore. «Ci siamo trovati con tanti suoi ex compagni alla Samp e lui, che era già malato, aveva voluto giocare lo stesso un quarto d'ora della partitella che abbiamo organizzato. Ecco: lo voglio ricordare cosi. Come uno che non mollava mai». Guerriero. Sul campo e nella vita. Fino alla fine.
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