Vasco Rossi: «Forse me la godo per l'ultima volta. A 71 anni oggi ci sei e domani...»

Il Blasco bacchetta tutti i politici: «Da loro solo favole. Se vado anch'io dall'armocromista come Elly Schlein? No, io mi faccio vestire dalla mia Laura»

Vasco Rossi: «Forse me la godo per l'ultima volta. A 71 anni oggi ci sei e domani...»
di Mattia Marzi
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Mercoledì 7 Giugno 2023, 06:32

«Forse me la godo per l'ultima volta. L'ho detto l'anno scorso annunciando il tour e ora lo ribadisco. Non significa che ho intenzione di ritirarmi. È che a 71 anni oggi ci sei e domani non ci sei più». Sono le 18 quando Vasco Rossi si palesa finalmente nel sottopancia dello Stadio Dall'Ara di Bologna, scortato dalla corte adorante composta da manager, ufficio stampa, promoter. Il saluto che aveva promesso ai giornalisti in occasione della partenza ufficiale del suo nuovo tour negli stadi dalla «sua» Bologna, dopo la data zero di venerdì a Rimini, ieri si è trasformato in una sorta di mini lezione di vascologia durante la quale ha raccontato come vede il Paese dal suo osservatorio: «Apro i concerti di quest'anno con Dillo alla luna: dico ai fan di guardare in faccia la realtà: i politici, tutti, ci raccontano le favole e ci dicono che va tutto bene perché pensano solo al consenso. Non fanno l'interesse del Paese», dice.

L'ARMOCROMISTA

Lo ribadirà, durante il concerto, davanti ai 40 mila spettatori della prima bolognese, sulle note di T'immagini: «Meloni, Berlusconi, Salvini? Raccontano favole. Ma anche i comunisti e i Cinque Stelle». E ancora: «Se vado anch'io dall'armocromista come Elly Schlein? No, io mi faccio vestire dalla mia Laura (la moglie, ndr). La narrazione dell'Italia come grande paese? Bizzarra: l'Italia nel mondo non conta un ca... È una grazia se siamo in Europa». Lui, spiega, continua a fare quello che fa da anni a questa parte, girare lo stivale cercando di «portare gioia» (a Bologna non manca di omaggiare l'Emilia-Romagna «ferita» dall'alluvione, «ma orgogliosa e fiera»), perché «la musica può commuovere, coinvolgere, provocare e io resto un provocatore che mantiene le coscienze sveglie». Stavolta il rocker di Zocca ha ritoccato leggermente la scaletta rispolverando - accanto a classici imprescindibili come Vita spericolata, Siamo solo noi, Albachiara - brani che non suonava da dieci, venti o trent'anni.

Dalla stessa Dillo alla luna a Domani sì, adesso no, passando per Rock'n'Roll Show e Canzone. Lo show dura quasi tre ore, tra ironia, provocazioni e ballate. Vasco ha in tasca circa 200 canzoni dalle quali attinge per costruire ogni anno un racconto nuovo - a proposito: a luglio uscirà Vivere/To live, un libro a tiratura limitata con i testi per la prima volta tradotti in inglese, per il mercato americano - e a suo modo attuale: basti pensare al poker dai toni distopici di Manifesto futurista, XI comandamento, C'è chi dice no e Gli spari sopra, che aizzano il pubblico.

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L'OMAGGIO

A Bologna, dove suonerà anche stasera, l'11 e il 12, prima di fare tappa all'Olimpico di Roma (16 e 17/6), al Barbera di Palermo (22 e 23/6) e all'Arechi di Salerno (28 e 29/6), 450 mila biglietti venduti, Vasco gioca in casa: «È un omaggio a questa città, che unisce Emilia e Romagna e che mi ha adottato a 15 anni. Qui sono cresciuto e mi sono formato culturalmente nei miei formidabili Anni 70». In futuro potrebbe esserci un ritorno nei teatri: «Vorrei fare come Springsteen, molte date per pochi. Ma vorrei pure prenotare San Siro per un mese intero, l'anno prossimo. Quest'anno c'erano troppe superstar», sorride. In autunno una nuova canzone: «Tornare a Sanremo? Da ospite, no. Magari in gara. Però non ho più l'età».

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