Tra le tappe della sua significativa carriera, il contributo alla costruzione dei reparti chirurgici e alle sale operatorie del Gemelli; il primo trapianto di rene; l'attivazione del reparto di cardiochirurgia e dei centri di terapia intensiva nella clinica chirurgica; l'organizzazione, quale Rettore, della nuova facoltà di medicina dell'Università degli Studi di Ancona; il delicato intervento in seguito all'attentato di Giovanni Paolo II; il primo trattato sul pancreas.
Il suo insegnamento etico, sintetizzato in una nota prolusione, "Per i medici di domani" (1966), tuttora attuale nella formazione dei giovani studenti (ma applicabile unilateralmente a qualsiasi campo per la conservazione dell'integrità dei valori nelle relazioni sociali), metteva in guardia i futuri medici dalla disumanizzazione della medicina.
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