Paolo Rossi, un anno senza il campione del mondo, la moglie: «Il dolore più grande della mia vita»

Federica Cappelletti ha scritto il libro: «Per sempre noi due, le nostre parole d’amore»

Un anno senza Paolo Rossi, la moglie: «Il dolore più grande della mia vita»
di Salvatore Riggio
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Giovedì 9 Dicembre 2021, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 12:01

A un anno dalla scomparsa di Paolo Rossi, l’eroe del Mondiale ’82, il suo sorriso resta indelebile nella mente di tutti gli appassionati. Il centravanti, «Hombre del Partido», se ne andò il 9 dicembre 2020 all’ospedale di Santa Maria alle Scotte di Siena all’età di 64 anni a causa di un tumore ai polmoni. Un giorno triste per lo sport italiano. Colui che ci accompagnò nei sogni più belli dell’estate 1982, non c’era più.

«Tornando indietro di un anno, ripenso a una notte devastante. È stata la cosa più dolorosa che ho vissuto in vita mia. In quel momento ho perso una delle ragioni vere della mia vita. Il mio amore, mio marito, il padre delle mie figlie. Troppo e tutto insieme», lo struggente ricordo della moglie di Paolo Rossi, Federica Cappelletti. Nel frattempo, lei ha scritto un libro, «Per sempre noi due, le nostre parole d’amore», nel ricordo del marito: «Scriverlo è stato un percorso difficilissimo, sono stati mesi di pianto, i ricordi faticavano a tornare alla mente, ho dovuto impiegare giornate intere, soprattutto mattinate, perché scrivevo quando le bambine non mi vedevano, ho pianto tanto». Per quasi tutti fu una scomparsa improvvisa. Per alcuni se ne andò un figlio, per altri un fratello o un amico.

Paolo Rossi non volle mai rendere pubblici i suoi problemi di salute: «Abbiamo scelto di non parlare della sua malattia fino all’ultimo momento. Volevamo che Paolo vivesse con serenità anche i momenti della malattia. Le terapie, i momenti più delicati. È stato faticoso mantenerla questa privacy, quando andavamo in ospedale, quando ci siamo trovati anche in ospedale nello stesso reparto di Alex Zanardi, quando ha avuto l’incidente. Ci siamo riusciti e Paolo è riuscito a vivere con la privacy che aveva chiesto». L’uomo simbolo della vittoria della Coppa del Mondo del 1982 era molto legato alla sua famiglia ed espresse un ultimo desiderio alla moglie: «Se lui sapeva che se ne sarebbe andato? Aveva sicuramente capito, alla fine. Fino a qualche giorno prima della sua scomparsa c’era ancora speranza. Poi improvvisamente un medico mi ha detto che non c’era più niente da fare. Io non l’ho detto a Paolo, ma lui aveva capito. C’erano state delle avvisaglie, poi lo vedi quando il fisico inizia a sgretolarsi, a perdere dei pezzi. Però, è rimasto sempre consapevole. Abbiamo parlato tanto, mi ha detto cose importanti, mi ha chiesto di fare cose. Il suo ultimo desiderio? A lui dispiaceva molto l’idea di non veder crescere le bambine. Aveva questo grande dolore. Mi ha chiesto di regalare loro ogni compleanno le rose, in base agli anni. Per restare sempre accanto alle figlie».

 
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