La voce che trema dall'emozione mentre ancora dietro le quinte comincia a cantare Buongiorno vita con la band che lo aspetta sul palco insieme ai 70 mila fan, molti dei quali arrivati al Circo Massimo già all'alba. Gli occhiali da sole a mascherare gli occhi lucidi. La corsa verso il pubblico sulle passerelle a forma di U, con le braccia tese verso le mani dei fan attaccati alle transenne sotto il palco: Ultimo vorrebbe stringerle una ad una (lo farà alla fine della serata). Pazienza se da quando ha annunciato il concerto il 26enne cantautore di San Basilio ha dovuto aspettare tre anni, se i 650 mila biglietti venduti per il tour negli stadi sono ingialliti (qualcuno se l'è rivenduto: per le due date conclusive a San Siro del 23 e 24 luglio in rete ci sono centinaia di annunci) e se nel frattempo i Maneskin l'hanno battuto, diventando i più giovani ad esibirsi nell'antica arena capitolina, rubandogli una settimana fa il primato.
Concerto Ultimo Circo Massimo, la scaletta delle canzoni. «Finalmente torno a casa»
FUOCHI D'ARTIFICIO
Al Circo Massimo è la sua notte e Ultimo se la vuole godere, nonostante tutto.
LE BALLATE
Al rock incendiario di Damiano e soci Ultimo risponde con le sue ballate, da Niente al finale tra le lacrime con Sogni appesi. Urla, cori, cuori disegnati sopra i cartelli: è così per oltre due ore. Ad applaudirlo, oltre ai fan, tra i vip ci sono anche Mara Venier, Lorella Cuccarini, Manuel Bortuzzo, Daniele De Rossi, Alessandro Florenzi. Da Los Angeles è arrivata la fidanzata Jacqueline Luna Di Giacomo, figlia di Heather Parisi. «Che bello che posso parlà romano tranquillamente», sorride, prima di attaccare Fateme cantà, il suo brano-manifesto. Come all'Olimpico nel 2019, al Circo Massimo recita la sua Poesia per Roma. Retorica e luoghi comuni per raccontare la città che «nel bene o nel male è la più bella del mondo»: «La vera Roma sta nei vicoli, che te turista non apprezzi», legge dal gobbo.
L'OSSESSIONE
Su Ti dedico il silenzio il microfono è rivolto verso i 70 mila: «Il senso che c'è in questa vita è vivere dentro le passioni che avete. Siate ossessionati dalle passioni: senza ossessione, il talento prima o poi vi lascia a piedi». È uno dei momenti chiave della lunga notte dell'ultimo dei cantautori melodici italiani, cresciuto ascoltando mica i rapper americani, ma i maestri Baglioni, Venditti e Renato Zero. Mentre parla, sul palco alto più di trenta metri spunta un pianoforte a mezza coda: «Le maestre dicevano a mia madre di trovarmi un hobby. A calcio ero una pippa: mi portarono a fare musica». Spalanca le braccia, questo ragazzo che per dare il meglio di sé ha bisogno di vedere nemici anche dove non ce ne sono: «Anche stavolta abbiamo vinto urla a fine show non avrei mai pensato che la cameretta dove cominciai a scrivere le mie canzoni sarebbe diventata così grande. Mi state regalando un sogno». Non svegliatelo.