Ugo Tognazzi e il tennis: quando Torvaianica era la Hollywood del litorale romano

Ugo Tognazzi e il tennis: quando Torvaianica era la Hollywood del litorale romano
di Stefano Cortelletti
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Venerdì 25 Marzo 2022, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 14:10

Se Torvaianica è diventata celebre in Italia lo si deve anche a Ugo Tognazzi, il mattatore del grande schermo che il 23 marzo avrebbe compiuto 100 anni. Se ne è andato troppo presto, una sera di ottobre del 1990 stroncato da un malore, dopo aver recitato in 150 film entrati nella storia del cinema italiano.

Proprio a Torvaianica Tognazzi, uno dei simboli della commedia all’italiana, aveva una villetta dove trascorreva l’estate, protagonista del celebre torneo di tennis “Scolapasta d’oro”, nato come risposta all’insalatiera d’argento, cioè la Coppa Davis: un gioco iniziato in sordina nel 1966 per animare qualche serata di fine estate negli anni felici del boom economico, ma che poi decollò diventando un evento di proporzioni gigantesche, riservato a personaggi del cinema, della tv, della musica e del giornalismo. Lo scherzo diventò consuetudine, la scommessa si tramutò in tradizione inossidabile, l’iniziativa un impegno costante. Il torneo infatti continuò a svolgersi per ben 25 edizioni, attirando orde di curiosi che si litigavano un posto in tribuna per assistere a sfide improbabili: chi c’era ricorda le solenni arrabbiature di Renato Rascel col suo occasionale compagno di doppio, i “volè” di Ugo Tognazzi in gonnellino e parrucca in coppia con Paolo Villaggio, i pittoreschi insulti di Alessandro Haber agli avversari, i lamenti di Franco Interlenghi, la preparazione atletica di Vittorio Gassman e Giuliano Gemma e il tennis approssimativo di Michele Placido. Le serate si chiudevano con le consuete grandi abbuffate preparate da Tognazzi insieme all’amico chef Benito Morelli di “Benito al Bosco” di Velletri, le spaghettate notturne e le chiacchierate fino all’alba. Per il pubblico sfilavano mongolfiere, elefanti e trampolieri.

Tognazzi era riuscito a far vincere a Torvaianica la sfida con Fregene portando la “Dolce vita” sulla costa di Pomezia.

La chiamavano la Hollywood del litorale. «E pensare che la gente credeva che tutto il quartiere fosse di mio padre, ma lui aveva solo una casa», ricorda il figlio Gianmarco Tognazzi, anch’egli attore. «Torvaianica per Ugo ha rappresentato la sua residenza al pari di Velletri, erano i suoi feudi e il torneo di tennis rappresentava il suo modo di vivere l’estate, ancora oggi per la nostra famiglia Torvaianica rappresenta una piccola oasi. Mia madre (Franca Bettoja, ndr) ci si trasferisce appena esce il sole». Quel quartiere in suo nome oggi si chiama Villaggio Tognazzi.

Il Comune di Pomezia si prepara a festeggiare l’importante anniversario con un programma ricco di appuntamenti ed eventi diffusi – cinema, mostre, talk show, premi e cibo – con un’anticipazione a giugno che vedrà la presentazione dei libri "Abbuffone" e "Ugo" e il gran finale a fine agosto con il torneo “La padella d’oro”, rievocazione in versione padel dello storico torneo di tennis, «anche se non sarà una cosa gigantesca come il torneo di papà, che era cresciuto tanto da diventare ingestibile» spiega ancora Gianmarco. Prosegue anche l’iter per il gemellaggio tra Cremona, città dove Ugo nacque nel 1922, Pomezia e Velletri, dove l’attore ha abitato per trent’anni.

«È sorprendente continuare a vedere da parte del pubblico l’affetto, la gratitudine, la stima e la malinconia di averlo perso così presto. La potenza del suo carisma lo fa sentire ancora oggi come un amico e un punto di riferimento. Per noi Ugo è ancora qui», conclude Gianmarco Tognazzi. «A Cremona hanno definito mio padre un “detonatore”: ecco, spero che questa energia che sprigiona il suo nome possa continuare anche negli anni a venire».

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