NEW YORK

Trump sotto arresto, prese le impronte digitali. L'accusa: «Ha pagato 2 donne». Lui: «Innocente»

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Trump sotto arresto, prese le impronte digitali. Davanti al giudice si difende: «Sono innocente»

Trump rompe il silenzio: "Nulla è stato fatto illegalmente"

«Nulla è stato fatto illegalmente». Donald Trump, in volo da New York verso Mar-a-Lago, rompe il silenzio dopo l'apparizione alla procura di Manhattan. Lo fa via Truth. «Bragg ha chiuso New York, ha mobilitato 38.000 agenti e spenderà 200.000 dollari di fondi della città per un accordo di non divulgazione legale da 130.000 dollari», afferma Trump.

Tutti i capi d'imputazione

Di seguito il documento con tutti i capi d'imputazione.

Trump è ora all'aeroporto di New York

Donald Trump è arrivato all'aeroporto LaGuardia di New York, da dove si imbarcherà a bordo del suo aereo personale per la Florida. A Mar-a-Lago è previsto che tenga un discorso alle 2.15 ora italiana.

Tra le accuse anche 30 mila dollari ad un ex portiere della Trump Tower

Tra i pagamenti di Donald Trump per evitare scandali nella sua campagna presidenziale del 2016, secondo le accuse, anche 30 mila dollari ad un ex portiere della Trump Tower, il quale sosteneva che il tycoon aveva generato un figlio al di fuori del matrimonio.

Processo Trump, prossima udienza il 4 dicembre

È fissata per il 4 dicembre la prossima udienza del processo a Donald Trump per il caso collegato alla vice da Stormy Daniels. L'udienza coinciderà quindi con il momento clou della campagna elettorale delle primarie repubblicane che partiranno all'inizio del 2024.

Nyt: "Contestati reati con pena massima di 4 anni"

Le accuse contro Donald Trump sono tutti reati (felony) di classe E, il livello più basso dei reati nello stato di New York, con una pena massima di 4 anni di galera. Lo riferisce il New York Times. Quindi nessun misfatto (misdemeanor), ossia nessun reato minore.

Gli avvocati di Trump: "Una persecuzione politica"

«È una giornata triste, questa è una persecuzione politica». Lo ha detto uno degli avvocati di Donald Trump, Blanche Todd, fuori dal tribunale. «Siamo molto delusi, combatteremo», ha aggiunto. Quanto allo stato d'animo di Donald Trump, il legale ha spiegato che «è frustrato e deluso».

Procuratore: "Preoccupato dalle minacce di Trump"

Uno dei procuratori che ha rappresentato oggi l'accusa contro Donald Trump, ha detto di essere «molto preoccupato» per gli effetti che i messaggi di «minaccia» dell'ex presidente potranno avere su giurati e testimoni del processo. In quest'ottica, rivela Nbcnews, l'accusa intende chiedere un ordine protettivo per garantire la sicurezza dei testimoni. Nei giorni scorsi, Trump ha postato che il suo arresto potrà portare «potenzialmente morte e distruzione».

Conclusa l'udienza, Trump esce dal tribunale

Donald Trump è uscito dopo quasi un'ora dall'aula del tribunale di Manhattan dove gli sono stati letti i 34 capi d'accusa a suo carico. Non ha risposto alle domande dei giornalisti.

Capi di accusa più seri del previsto

A differenza di quanto tutti si aspettavano, i capi di accusa erano di grado più serio del previsto. Trump è incriminato per aver partecipato a un complotto per influire sulle elezioni sopprimendo informazioni per lui negative.

Le accuse delle elezioni del 2016

Una capo di imputazione riguarda l'aver tentato di nascondere un complotto volto a minare le elezioni del 2016, sopprimendo le informazioni.

Nbc: "Inclusa la cospirazione. Citati anche pagamenti a Karen McDougal"

Secondo Nbc, nella lettura dei capi d'imputazione (che sono 34) è stato citato anche un pagamento a Karen McDougal. Un'altra donna rispetto alla pornostar Stormy Daniels. L'incriminazione di Donald Trump nel caso pornostar include la cospirazione. Lo riferisce Nbc News.

Trump: "Sono innocente"

Trump si è dichiarato innocente di 34 capi di accusa

Seduto al banco degli imputati con aria di sfida

Serio e con un'aria di sfida. Così appare Donald Trump nella prima foto che lo ritrae seduto al banco degli imputati in tribunale. Al suo fianco gli avvocati Joe Tacopina e Susan Necheles.

L'ingesso in aula

Con due agenti in divisa al fianco, Donald Trump è entrato nell'aula di tribunale dove si svolgerà l'udienza in cui gli verranno notificate le accuse che gli sono contestate. L'ex presidente è apparso serio e scuro in volto.

Uscito senza manette

Donald Trump è uscito senza manette e con il volto imbronciato dagli uffici del tribunale di Manhattan dove si sbriga il protocollo dell'arresto. Ora comparirà davanti al giudice per la formalizzazione delle accuse, con la lettura dei capi di imputazione. Il tycoon non ha fatto alcun gesto verso le telecamere.

Prese le impronte digitali

Trump è uscito dall'ufficio dove gli hanno preso le impronte digitali ed è andato nell'aula.

Aveva una faccia cupa. Non ha aperto bocca

La falsa foto segnaletica

Una vera foto segnaletica forse non ci sarà, ma quella falsa di Donald Trump già circola: è stata stampata sulle t-shirt messe in vendita dalla campagna dell'ex presidente americana, secondo quanto si legge nella e mail per la raccolta fondi. Sulla maglietta c'ìè una foto del volto di Trump sovrapposta a una tabella per lì'altezza come se fosse una foto segnaletica e dice «Non colpevole». Nella mail si chiede ai sostenitori se siano d'accordo con Trump e si sollecita un contributo di almeno 47 dollari alla sua campagna per il 2024 per ottenere una maglietta «gratuita».

Trump ha richiesto la foto segnaletica

Donald Trump ha chiesto espressamente che gli fosse scattata la foto segnaletica al tribunale di Manhattan. Lo riferiscono fonti del suo entourage alla Cnn. Il tycoon potrebbe voler sfruttare a suo favore l'immagine utilizzandola addirittura, secondo alcuni, per i manifesti elettorali della campagna 2024.

Casa Bianca: "L'attenzione di Biden non è su Trump"

«L'attenzione del presidente Biden non è su Trump ma sul popolo americano». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa ribadendo che il presidente ha appreso la notizia dell'incriminazione del tycoon «come tutti noi dai media» e non aveva ricevuto nessuna anticipazione dal dipartimento di Giustizia.

La richiesta del procuratore generale

E' importante registrare il fatto che mentre deve rispondere di queste accuse a New York, il procuratore speciale Jack Smith ha ottenuto il permesso dalla Corte d'Appello federale di Washington di interrogare gli agenti del servizio segreto, oltre al capo dello staff di Trump, Mark Meadows e sei altri collaboratori, circa i fatti del 6 gennaio 2021

L'arresto

Con il suo ingresso in tribunale, dove si è costituito per la vicenda della pornostar, Donald Trump è tecnicamente «under arrest», sotto arresto, come riferiscono la Cnn ed altri media americani. Per ora però non ci sono notizie di manette ai polsi del tycoon.

Trump: "Questa udienza è surreale"

«Surreale». Così Donald Trump ha definito la sua udienza entrando nel tribunale di Manhattan dove tra poco gli saranno lette le 34 accuse nel caso Stormy Daniels.

Melania alla Trump Tower

Melania Trump è arrivata alla Trump Tower di New York prima dell'inizio dell'udienza in cui il marito sarà incriminato in relazione al versamento di denaro alla pornostar Stormy Daniels in cambio del suo silenzio sulla loro relazione, nel primo periodo di matrimonio con Melania. Lo scrive il Mirror ricordando che secondo alcune voci Trump potrebbe dover affrontare anche il divorzio.

Trump diretto al tribunale

Il corteo di Donald Trump ha lasciato la Trump Tower diretto al tribunale di Manhattan dove il giudice Juan Merchan leggerà all'ex presidente delle 34 accuse a suo carico per il caso Stormy Daniels.

La richiesta di Trump: "Spostare il processo a Staten Island"

Donald Trump ritiene che il processo per il caso della pornostar dovrebbe essere spostato nella vicina Staten Island, evitando il tribunale di Manhattan, una «sede molto di parte, con alcune aree che hanno votato 1% repubblicano», scrive sul suo social Truth. Staten Island - l'unico quartiere della Grande Mela che ha votato per lui nel 2016 e nel 2020 - «sarebbe un luogo molto imparziale e sicuro per il processo». «Inoltre - prosegue - il giudice altamente di parte e la sua famiglia sono ben conosciuti come persone che odiano Trump».

Niente televisioni

L'interesse del pubblico e dei media per seguire l'incriminazione di Donald Trump è «incontestabile» ma prevalgono altri interessi concorrenti come la sicurezza dell' imputato e la potenziale interferenza con «la dignità e il decoro della corte». Così Juan Merchan, il giudice che formalizzerà oggi le accuse all'ex presidente per il caso della pornostar, ha motivato la sua decisione di vietare le telecamere in aula (ma non nei corridoi) ammettendo solo cinque fotografi che potranno scattare immagini «per diversi minuti» prima che inizi l'udienza.

Trump scrive ai suoi sostenitori: "Ultima mail prima dell'arresto"

Donald Trump continua a incitare i suoi sostenitori a poche ore dall'udienza a New York per la sua incriminazione. Riferisce la Nbc che in una mail inviata ai finanziatori, l'ex presidente ha scritto: «Oggi piangiamo la fine della giustizia in America. Oggi è il giorno in cui un partito politico al potere ARRESTA il suo principale avversario per non aver commesso alcun reato». Trumo prosegue: «Il nostro movimento ha superato così tanto. E non c'è dubbio nella mia mente che prevarremo ancora una volta e conquisteremo la Casa Bianca nel 2024». La mail si conclude con un link per donare alla sua campagna, chiedendo finanziamenti tra i 24 ed i mille dollari.

L'ex presidente americano Donald Trump è a New York, in vista dell'incriminazione nella storica udienza per il caso della pornostar Stormy Daniels. Sarà il primo ex presidente americano a finire sotto inchiesta penale. New York blindata, transenne e agenti intorno al tribunale di Manhattan e alla Trump Tower. Ok ai fotografi in aula per scattare immagini prima dell'udienza, vietate le telecamere. All'ex presidente non saranno imposte manette o foto segnaletica. I capi di accusa contro Trump sarebbero 34, fra i quali falsificazione di documenti aziendali. Il giudice Juan Merchan potrebbe imporre al tycoon di non parlare della sua incriminazione durante la campagna elettorale.

 

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