Non sono venuti in udienza, né Francesco Totti né Ilary Blasi. Nella "guerra del guardaroba" hanno lasciato la scena ai loro rispettivi avvocati che si sono incontrati davanti al giudice Francesco Frettoni della settima sezione civile del Tribunale di Roma. Una causa avviata da Ilary, assistita dall'avvocato Alessandro Simeone accompagnato da altri due colleghi, che ha presentato ricorso il 12 settembre scorso, per riavere indietro tutte le sue scarpe (un centinaio di paia) e tutte le borse griffate Chanel, Gucci ed Hermes, oltre che alcuni dei suoi gioielli.
Rolex in cambio di scarpe e borse
Il marito, infatti, ha ammesso di averle svuotato la cabina armadio come ripicca del fatto che lei, già prima del comunicato stampa con cui avevano annunciato l'11 luglio la loro volontà di separarsi, aveva svuotato la cassetta di sicurezza in banca intestata ad entrambi, dove Totti custodiva la sua collezione di Rolex del valore di circa 700 mila euro, insieme ad altri oggetti preziosi che farebbero lievitare il "bottino" oltre il milione di euro.
La prossima udienza
Dopo un'ora e dieci minuti di discussione davanti al giudice Francesco Frettoni della settima sezione civile del Tribunale di Roma, le due squadre di avvocati che assistono Totti e Ilary nella "guerra del guardaroba" sono uscite dall'aula della palazzina di viale Giulio Cesare. Il magistrato si è riservato di decidere se aprire un'istruttoria, in cui eventualmente sentire i testimoni dei coniugi e se mantenere in un unico giudizio le domande di reintegro nel possesso dei beni di entrambi: scarpe, borse, gioielli, Rolex. La data della prossima udienza non è stata ancora fissata. In questo tipo di causa non è necessario dimostrare chi ha comprato gli oggetti, ma solo chi li usava.
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