Telefoni cellulari: 50 anni fa la prima chiamata (al numero sbagliato), la rivoluzione di Martin Cooper e della Motorola. L'ingegnere 94enne: «Ma non esagerate»

L'ingegnere americano della Motorola telefonò al rivale della Bell: "Senti bene?". Dal "mattone" agli smartphone. Ma era già tutto previsto.

Martin Cooper
di Paolo Ricci Bitti
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Lunedì 3 Aprile 2023, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 11:57

Il 3 aprile di mezzo secolo fa l'ingegnere Martin Cooper lasciò l'ufficio della DynaTac Motorola e scese in strada a New York per fare una telefonata importante. Da una cabina? E perché non poteva usare il telefono sulla sua scrivania in quel martedì del 1973?

Perché quella era la prima chiamata fatta con un cellulare. Un apparecchio per nulla smart: non aveva nemmeno un piccolo schermo (display), pesava più di un chilo, restava carico solo mezz'ora e per riaccenderlo servivano 10 ore. L'aspetto era poi quello di un walkie-talkie di quelli usati dai militari. Con notevole perfidia l'ingegnere elettronico, oggi 94enne, con radici ucraine chiamò il suo amico-rivale Joel Engel, dell'azienda concorrente Bell-Labs: «Ciao Joel, come stai? Lo sai che ti sto chiamando dal nostro cellulare (mobile phone) della Motorola, senti bene?». Per essere sicuro che la burla andasse a buon fine, Cooper camminò sulla Sixth Avenue fino all'altezza dell'Hotel Hilton, proprio davanti alla sede della Bell. Non mancava nell'ingegnere un po' di emozione tanto è vero che la prima effettiva chiamata da un cellulare non raggiunse il rivale: Cooper sbagliò numero e dovette digitare di nuovo quello dell'amico.

Da quella vittoria sul mercato è iniziata la rivoluzione le cui conseguenze, positive e negative, restano non facili da inquadrare. Di certo oggi, 50 anni dopo, ovvero appena due generazioni, esistono 8,3 miliardi di cellulari rispetto a 8 miliardi di esseri umani. Con i prezzi che sono precipitati: le prestazioni non sono assolutamente paragonabili a quelle dei cellulari attuali, ma il DynaTac 8000X  (Dynamic Adaptive Total Area Coverage), il primo telefono cellulare portatile in vendita (anche nella versione a valigetta installabile sulle auto, altra svolta epocale) e detto "il mattone" costava 3995 dollari, ovvero 9mila euro attuali.

In "agenda" si potevano memorizzare al massimo 30 numeri.

«Il cellulare di oggi è uno smartphone ed è il nostro 'portale' fra il mondo fisico e il mondo digitale» ha detto all'Adnkronos il tecnologo italiano Alessandro Mantelli, Chief Technology Officer di Almaviva. Chissà se Cooper, oggi persino preoccupato del tempo  in gran parte inutile se non dannoso che si passa a "scrollare"  («Alzate ogni tanto gli occhi dagli schermi», dice),  immaginava anche solo lontanamente  che il "suo" telefono mobile sarebbe un giorno diventato anche un hub di servizi: un dispositivo che ci fa connettere con la nostra casa, accendere la luce o avviare la lavastoviglie dall'ufficio, fare shopping in tutto il mondo restando seduti sul divano. 

Il futuro è sempre esistito

In realtà in questi scenari futuribili o profetizzabili è sempre parecchio interessante leggere il libro "Il futuro è sempre esistito", di Edoardo Poeta (2020, edizioni Incontri) che riporta, ad esempio, un articolo del 26 giugno 1962 del settimanale siciliano Trapani Nuova:  “Nel 2000 i telefoni faranno tutto loro. Leggeremo i giornali attraverso la rete telefonica e potremo anche servircene per le operazioni di banca”.

A ogni modo i 50 anni che ci separano dalla prima telefonata di Cooper ci hanno portato agli attuali smartphone che ci fanno anche interagire a distanza con il nostro medico - grazie alla telemedicina - o entrare nel mondo della cultura mettendo insieme mondo fisico e mondo digitale grazie alla realtà aumentata.

«Lo smartphone è oggi la nostra interfaccia fra il mondo fisico ed il mondo digitale. E anche in questa ottica -osserva il Cto di Almaviva - vediamo la sua evoluzione sul fronte della sostenibilità o del consumo energetico, uno dei trend di evoluzione. Inoltre l'avvento dei dispositivi wearable confermano lo smartphone come il portale fra il mondo fisico ed il mondo digitale». Insomma una differenza enorme dal "mattone" da cui Cooper ha fatto quella prima telefonata da cellulare. «È stato un percorso tecnologico enorme e complesso» ricorda Mantelli.

Oggi, continua il tecnologo, «abbiamo un universo digitale e dati che crescono in maniera esponenziale» ed il cellulare «è lo strumento principe di accesso». E se «ragazzi e anziani usano il cellulare per connettersi a internet», Mantelli riconduce dritto al grande tema della cybersicurezza dello smartphone. È, sottolinea il Cto di Almaviva, «una tematica fondamentale e noi affrontiamo la sicurezza dello smartphone, come renderlo sempre più sicuro - pensiamo alla security by design - perché non si può prescindere da tutto ciò».

Il Cto di Almaviva ricorda che nei loro lab si lavora tantissimo «sulla telemedicina e con il mondo della cultura» visto che «lo smartphone permette di inquadrare monumenti o oggetti e avere una informazione digitale, magari supportata anche da un assistente digitale che compare all'interno del telefono, con la realtà aumentata che si sovrappone alla realtà fisica». Innovazioni, assicura, «che si possono realizzare anche in contesti industriali». Lo smartphone oggi si lega sempre più a oggetti wearable «come gli occhiali intelligenti che sono una evoluzione dell'ecosistema smartphone» indica inoltre Mantelli. Senza parlare di tutto quello che offrirà il Metaverso.

I primi passi del "mattone"

Nonostante il costo paragonabile a quello di un'utilitaria, la Motorola vendette circa 300mila esemplari del "mattone" e una pubblicità inaspettata arrivò da Michael Douglas nel film Wall Street del 1987. Bisogna arrivare agli anni '90 quando la Nokia entra nella storia dei telefoni cellulari. Nel 1998 Nokia supera il traguardo di 100 milioni di telefoni cellulari fabbricati: il Nokia 3310 è ancora oggi considerato nella storia dei telefoni cellulari come il più indistruttibile mai costruito. Un altro cellulare che ha fatto la storia, introdotto nel 1999, è il Blackberry 850. Altra pietra miliare lo Star Tac popolare fino agli inizi del 2000, apparso in molti film di Hollywood di quel periodo, come "8 millimetri" con Nicolas Cage. Infine nel 2008 anche la Apple con l'iPhone entra a far parte della storia dei telefoni cellulari e questa volta cambiandola per sempre.

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