Stupratore pluricondannato incassa 7 milioni alla lotteria vinti mentre era in carcere. Scoppia il caso Iorworth Hoare

L'uomo era stato condannato all'ergastolo negli anni '90 per aver tentato di stuprare una donna, dopo che in precedenza, a partire dal 1973 aveva già subito sei condanne per stupro e altri reati sessuali

Stupratore pluricondannato incassa 7 milioni alla lotteria vinti mentre era in carcere. Scoppia il caso Iorworth Hoare
di Mario Landi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Aprile 2023, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 18:30

Iorworth Hoare, 70 anni, era stato condannato all'ergastolo negli anni '90 per aver tentato di stuprare una donna, dopo che in precedenza, a partire dal 1973 aveva già subito sei condanne per stupro e altri reati sessuali. Ora, il “violentatore del lotto” - come è stato soprannominato - potrà incassare il jackpot da 7 milioni di sterline vinto grazie a un biglietto acquistato quando stava ancora scontando la sua pena. Il caso di Hoare ha provocato una vera e propria bufera mediatica nel Regno Unito

Londra, l'agente stupratore di Scotland Yard: David Carrick ha violentato 12 donne negli ultimi 20 anni di servizio

La vicenda

Nell'agosto del 2004, durante una licenza per il fine settimana dal carcere di Leyhill, nel Gloucestershire, acquistò il biglietto vincente del Lotto Extra.

Ma subito dopo la vittoria all'uomo non fu consentito di incassare la somma totale della vincita a causa della sua posizione giudiziaria. Dopo il suo rilascio, avvenuto nel 2005, diverse fonti di stampa hanno rivelato che l'uomo abbia ricevuto un assegno mensile di oltre 8mila sterline. Soltanto se autorizzato dai fiduciari del fondo, e cioè un funzionario del Ministero dell'Interno e il suo legale, Hoare avrebbe potuto accedere pienamente al resto della vincita. Ma adesso, dopo aver vinto una causa durata 15 anni e avviata nel 2008. il “violentatore del lotto” si è aggiudicato il diritto di poter disporre della sua fortuna (compresi gli interessi).

La battaglia legale

La donna che lui provò a violentare nel 1988, Shirley Woodman, lo ha citato in giudizio per danni psicologici quando ha saputo della vittoria, ma Hoare ha contestato la richiesta facendo valere un cavillo legale che indicava un certo limite temporale per presentare la domanda di risarcimento danni. A seguito di questa "sconfitta", Woodman nel 2008 ha lottato per far cambiare la legge, ottenendo una sentenza dalla Camera dei Lord secondo cui, nei casi di aggressione grave, i tribunali avrebbero avuto la facoltà di estendere il limite di tempo. Poco dopo, è stato raggiunto un accordo extragiudiziale e Shirley ha deciso di devolvere l'intero importo in beneficenza. Ma ora il nuovo capito della vicenda Hoare sta facendo il giro del mondo, ponendo molti interrogativi sul rapporto tra legalità e istituto della pena. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA