Morto Stefano Dal Monte Casoni, maestro internazionale della nuova ceramica. Chi era

Insieme a Giampaolo Bertozzi, l'artista imolese aveva esposto nelle più importanti gallerie del mondo. A loro si deve l'emancipazione della ceramica portata fino ai più alti livelli dell'arte. Il fascino dell'iperrealismo

Morto Stefano Dal Monte Casoni, maestro internazionale della nuova ceramica
4 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Maggio 2023, 01:47

Addio a Stefano Dal Monte Casoni, maestro della "nuova ceramica" e parte del sodalizio artistico Bertozzi & Casoni, che ha contribuito a emancipare la ceramica dal ruolo di arte minore: l'artista è morto dopo una lunga malattia all'età di 62 anni. Bertozzi & Casoni, tandem fondato nel 1980 a Imola (Bologna) con Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957), ha realizzato lavori esposti e conosciuti in tutto il mondo.

L'annuncio della scomparsa è stato dato anche dal Comune di Imola: «Con la scomparsa di Stefano Dal Monte Casoni la nostra comunità rimane orfana di una figura carismatica e umile al tempo stesso, una gran bella persona che era tutt'uno con il suo essere un grande artista dotato di una sensibilità e di una intelligenza rara e preziosa, talvolta spiazzante, sempre autentica».

Nel 2004 Bertozzi & Casoni hanno esposto alla Tate Liverpool e alla XIV Quadriennale di Roma; del 2007 è la mostra personale a Ca' Pesaro, Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia (dove espongono tre grandi opere in concomitanza con la Biennale Arte: «Composizione in bianco», «Le bugie dell'arte» e «Composizione Scomposizione») e del 2008 quella al Castello Sforzesco di Milano e al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.

Nel 2009 i loro lavori sono esposti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia («Composizione non finita-infinita» e «Rebus»); nel 2010 ad All Visual Arts di Londra, alla Sperone Westwater di New York, e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano.

Nel 2011 espongono al Padiglione Italia della Biennale di Venezia («Sedia elettrica con farfalle»). Da allora sono state decine le mostre personali e collettive a cui hanno partecipato. Il 16 dicembre 2017 è stato inaugurato il Museo Bertozzi & Casoni presso la Cavallerizza Ducale di Sassuolo (Modena), uno spazio permanente che raccoglie una selezione delle opere più significative della loro produzione artistica.

Memorabile la mostra (qui la presentazione) alla Galleria d'Arte Maggiore che affiancava le opere di Bertozzi&Casoni a quelle di Giorgio Morandi.

Chi era

Nato a Lugo, in provincia di Ravenna, nel 1961, e cresciuto a Imola, Dal Monte Casoni si diploma presso l'Istituto d'Arte di Faenza dove conosce Giampaolo Bertozzi; insieme frequentano poi l'Accademia di Belle Arti di Bologna e partecipano alle manifestazioni che tentano di mettere a fuoco i protagonisti e le ragioni di una «nuova ceramica», cercando di superare il gap che ancora inscrive questo mezzo espressivo in un ambito minore e gregario rispetto ad altre forme artistiche.

Le loro prime creazioni sono di piccola dimensione e in sottile maiolica policroma. Collaborano dal 1985 al 1989 con la Cooperativa Ceramica di Imola come ricercatori nel Centro Sperimentazioni e Ricerche sulla Ceramica e, come corollario (1987-1988), instaurano vari rapporti con «K (Keramikos).

International ceramics magazine», di cui realizzano anche immagini di copertina. Negli anni Novanta emerge nel loro lavoro un aspetto maggiormente concettuale e radicale, quasi a compensare ipertrofiche espressività e inossidabili perfezioni esecutive che, tuttavia, proprio sul finire del secolo, con «Bosco sacro» del 1993, «Evergreen» del 1995 e «Scegli il Paradiso» del 1997, raggiungono apici dimensionali e realizzativi mai prima conseguiti.

Madonna scheletrita

Con quest'ultima opera Bertozzi & Casoni chiudono il capitolo della maiolica dipinta e aprono a sperimentazioni che prevedono l'utilizzo, quasi esclusivo, di materiali e di tecnologie di derivazione industriale. I virtuosismi pittorici vengono abbandonati a favore di una resa il più possibile oggettiva dei soggetti prescelti. I prediletti temi iconografici, che trovano sostanza nelle grandi categorie artistiche della 'vanitas' e del 'memento mori', subiscono una trasfigurazione fantastica e la loro trascrizione formale assume quella forma oggettiva che attenua la presenza degli autori stessi e la condizionante percezione di un tempo particolare.

La Regione Emilia-Romagna

L’assessore Mauro Felicori: “Una figura fondamentale per la cultura e l’arte della nostra regione”.

“La scomparsa di Stefano Dal Monte Casoni è un grave lutto che sottrae all’arte e alla cultura un’artista a tutto tondo, in grado, insieme a Giampaolo Bertozzi, di reinventare, valorizzare e dare un respiro internazionale alla straordinaria tradizione ceramica di Imola e Faenza”.

Sono le parole di cordoglio di Mauro Felicori, assessore alla Cultura e al Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, per la scomparsa dello scultore Stefano Dal Monte Casoni.

“Le sue sculture – continua Felicori – realizzate insieme a Bertozzi in uno straordinario e longevo sodalizio artistico, rappresentano oggi un salto in avanti di una storia antica, testimoniano la capacità di innovare e di dare uno spessore artistico senza tempo a quell’artigianato straordinario che si è sviluppato nel tempo sul confine tra Emilia e Romagna. E Dal Monte Casoni, pur acquisendo grazie alla sua arte una dimensione internazionale che visto esporre le sue opere a Londra, Parigi, New York, ha sempre testimoniato il suo legame fortissimo con le sue radici e la sua città. Un legame fatto di impegno, attenzioni e donazioni dedicate alla propria terra. Un legame testimoniato anche dalla nascita, nel 2017, del museo Bertozzi & Casoni all’antica Cavallerizza di Sassuolo.

A nome mio, del presidente Bonaccini e di tutta la giunta regionale esprimo quindi profondo cordoglio per la scomparsa di un artista che ha arricchito la cultura e la fama artistica della nostra regione”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA