Selvaggia Lucarelli: «Il gelato? Con il bancomat costa di più». La denuncia della giornalista (e la replica del titolare del bar)

Torna a denunciare le ingiustizie Selvaggia Lucarelli ma il web si schiera, in parte, a difesa del gelataio

«Il gelato? Con il bancomat costa di più». La denuncia di Selvaggia Lucarelli e il caso del doppio scontrino
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Martedì 2 Agosto 2022, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 08:00

Siamo a Treviso, in una gelateria del centro storico. La temperatura richiede necessariamente la consumazone di un gelato. Anzi per la precisazione di un gelato e una granita. Il costo? 5,60 euro, e fin qui nulla di strano, se non fosse che per chi paga con il pos c'è una maggiorazione del 3%. A denunciare l'accaduto ci ha pensato Selvaggia Lucarelli su Instagram. Due scontrini messi a confronto del 31 luglio: stessi prodotti, ma importi diversi. Il primo scontrino viene pagato dall'utente in contanti alle 17.21 e il secondo alle 18.04 con bancomat. Si vede quindi una maggiorazione di 0,17 centesimi dovuti alla decisione di effettuare il pagamento tramite Pos

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Selvaggia Lucarelli, la denuncia del gelato pagato con Pos

Decide così di telefonare al titolare del bar la giornalista. «Come mai sullo scontrino che fate nel caso di pagamenti con c/c applicate una maggiorazione del 3%?».

Il gestore senza esitazione spiega che la maggiorazione è stata applicata in realtà a tutto il listino a causa dell'aumento dei costi delle materie prime: dal latte, alle coppette. Tutto costa di piu', ormai si sà. Ecco perchè in questa gelateria di Treviso decidono di aumentare lievemente il costo dei propri prodotti per i clienti. 

«C'è anche un biglietto in cui c'è scritto che a partire da luglio c'è stato un aumento dei prodotti del 3%». Si dice sereno il titolare. Quindi il costo di ogni consumazione è aumentato ma la cosa assurda è che per chi paga in contanti in questa gelateria deciso di applicare una scontistica. «Sono gestore del posto se decido di fare uno sconto a chi è biondo lo faccio». Ma qui la giornalista lo blocca spiegandogli che la egge è chiara e non è discrezione del titolare del locale applicare sconti o commissioni in base alle simpatie e inoltre non si aggiungono commissioni per i pagamenti con carta. 

I social si dividono

Un video-racconto che in pochi minuti, ieri pomeriggio, ha ottenuto centinaia di commenti e decine di condivisioni. Diviso il popolo della rete, anche se molti si sono schierati con il gelataio: «Fatto bene, doveva chiedere di più», «Per 5 euro tante storie, poteva usare i contanti», «Solo in Italia ci fanno pagare le commissioni per il pagamento pos».

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La replica

La risposta del gelataio «Io faccio girare l’economia, quell’influencer, che al telefono non si è nemmeno presentata come tale, né come giornalista, mi fa girare altro» sbotta il titolare della gelateria. E aggiunge: «Il cartello parla chiaro: “Dal primo luglio verrà applicato un aumento del 3% su tutti i prodotti a listino”. C’è forse scritto per i pagamenti con il pos? No! Io vivo di lavoro materiale, mantengo una famiglia. E devo fare i conti con ingenti aumenti dei prezzi delle materie prime. Un esempio? Una busta di cucchiaini in plastica prima costava 5,60, ora perché sono compostabili 37 euro. Il latte è passato da 87 centesimi a 1,90, lo zucchero da 0,66 a 1,30 euro, l’inulina da 3,80 a 12,50 euro – dettaglia fatture alla mano -. Di una pallina (che qui costa 1,50 euro) tolte le spese di produzione, le tasse, l’iva e le spese per la corrente mi rimangono 20 centesimi». E la differenza tra i due scontrini? «Io posso fare uno sconto a chi voglio?».

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