Sara Tommasi, tutti assolti gli uomini accusati di stupro di gruppo della showgirl: «Non c'è stata violenza»

La soubrette denunciò di essere stata drogata e stuprata durante il set per un calendario

Sara Tommasi, tutti assolti gli uomini accusati di stupro di gruppo: «Non c'è stata violenza»
di Petronilla Carillo
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 14:04

Non c’è stata alcuna violenza sessuale nei confronti della starlette Sara Tommasi quando, nel 2012, fu convinta dal suo ex manager ad andare in un agriturismo a Buccino per partecipare ad un set fotografico per un calendario di beneficenza.

Sara Tommasi, tutti assolti 

I giudici della terza sezione penale del tribunale di Salerno, nel pomeriggio di ieri, hanno decretato l’assoluzione di tutti gli imputati, anche di Federico De Vincenzo (il manager, appunto) per il quale la procura aveva chiesto cinque anni e quattro mesi. L’assoluzione era invece già stata chiesta dal pubblico ministero per gli altri imputati del presunto stupro avvenuto, secondo la denuncia della Tommasi, dopo essere stata drogata con della cocaina. Si tratta degli attori Fausto Zulli (difeso dall’avvocato Zennaro) e Pino Igli Papali (difeso dagli avvocati Maurizio Capozzo e Cappuccio), e del regista Max Bellocchio. Nel collegio difensivo anche l’avvocato Nicola Naponiello. Un altro indagato, il produttore Giuseppe Matera, fu condannato in primo grado a due anni e dieci mesi, con rito alternativo. Bisognerà ora attendere le motivazioni per capire perché i giudici non hanno creduto alla versione della presunta vittima. Oppure perché non ci siano stati gli estremi giuridici per procedere. 

Il processo

Il processo, iniziato nel 2013, ha subito diverse battute d’arresto tra cambi del collegio giudicante, rinvii e sospensioni. Anche la Tommasi venne a testimoniare a Salerno, a porte chiuse e protetta da un separé, perché aveva esplicitamente chiesto di non aver alcun contatto con le difese. Raccontò di essere stata innamorata di De Vincenzo, e di come era entrata nel giro di Berlusconi e di Lele Mora; della sua storia con Balotelli e della gelosia del calciatore. Diversi i colpi di scena durante il dibattimento. Suggestiva la deposizione, ad inizio del procedimento giudiziario, del prete visionario, suo padre spirituale, che ha raccontato di come aveva contattato la Tommasi dopo averla sognata avvolta dalle fiamme dell’inferno. Di lì la telefonata di presentazione con Sara e il viaggio, pagato dalla Tommasi, a Medjugorje in compagnia anche di una modella polacca amica della soubrette perché lui si vantava di essere in confidenza con i veggenti e di poterla «salvare». Il prete in questione è Michele Barone, confessore di personaggi famosi (oltre Sara Tommasi anche Barbara D’Urso) ma personaggio comunque discusso.

Già condannato per lesioni e violenza sempre in Campania, dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

La denuncia delle violenze

Le violenze, secondo la denuncia presentata dalla Tommasi e raccolta, all’epoca, dal sostituto procuratore di Salerno, Elena Guarino, sarebbero avvenute 18 al 21 settembre del 2012 quando la soubrette accettò l’offerta di Matera e De Vincenzo di partecipare ad un suggestivo set fotografico a Buccino, tra le colline dell’area Cratere, per realizzare un calendario a fini di beneficenza. Invece, una volta arrivata nel piccolo paesino dell’entroterra salernitano, per la showgirl sarebbe iniziato l’incubo: nessun set ma solo una camera d’albergo e cinque uomini i quali, dopo averle fatto assumere della cocaina, avrebbero - secondo le sue accuse - tutti abusato di lei. La Tommasi denunciò anche di essere stata ripresa in un video, mentre subiva questi rapporti sessuali, che doveva poi essere proiettato in streaming. Un video che, stando almeno alle risultanze investigative, non avrebbe nulla a che vedere con la serie di film hard, «Confessioni private», prodotte dalla coppia De Vincenzo-Matera in quel periodo come da lei denunciato in un primo momento. 



Era maggio del 2015 quando in aula, al tribunale di Salerno, depose la madre della Tommasi. Un racconto toccante, il suo, tra le lacrime, durante il quale raccontò di quella mattina quando Federico De Vincenzo era andato a casa della figlia e, davanti a lei, le aveva chiesto di partire per Buccino con lui. Cinzia Cascianelli raccontò di essersi messa in ginocchio dinanzi al manager implorandolo di non portare sua figlia a Buccino perché era «mentalmente malata». È lei che ha anche raccontato ai giudici che, per quel presunto lavoro, la figlia avrebbe intascato cinquemila euro. Le sue preoccupazioni di quel periodo sono state confermate anche dalla deposizione del neuropsichiatra Michele Sforza, che tra il 2011 ed il 2012 visitò per quattro volte la showgirl. Per il medico Sara «stava male e manifestava chiari sintomi della psicosi e del delirio essendo anche vittima di allucinazioni visive ed uditive». Tra novanta giorni si attendono le motivazioni per capire la lettura della storia da parte dei giudici. 
 

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