Mancano ormai pochi giorni a San Valentino e tra ristoranti, gite e regali romantici in molti hanno già iniziato da tempo ad organizzare la loro speciale giornata. Ma quello del 2021 sarà senza dubbio un 14 febraio senza precedenti, perché se una volta il colore della festa degli innamorati era esclusivamente il rosso, ora saranno anche l'arancione e il giallo a tingere i festeggiamenti dei Valentini di tutta Italia. Per non parlare poi del coprifuoco, dei distanziamenti e delle quarantene, che renderanno ancora più tormentato il San Valentino di moltisse coppie.
Sarebbe sciocco però pensare di essere di essere i primi ostacolati dalle disgrazie della storia nel nobile tentativo di festeggare l'amore. Le origini della festa di San Valentino sono infatti molto lontane nel tempo e risalgono ad oltre mille e settecento anni Ante Covid.
L'origine della festa
La Festa di San Valentino ha origine dall'antica festa della fertilità di tradizione romana, durante la quale veniva invocata la divinità pagana Lupercus a protezione della fertilità. Secondo alcune teorie, la festa prevedeva che le matrone in gravidanza, o le donne non ancora diventate madri, si faccessero “colpire” da delle verghe, poiché si diceva che questo gesto proteggesse i nascituri e concedesse la fertiilità.
Con l'avvento dell'età cristiana, però, la Chiesa iniziò a non vedere di buon occhio questa festa pagana, fu così che nel 496 d.C. Papa Gelasio I decise di trasformare i cosiddetti Lupercalia in una festa cristiana. E la divinità di Lupercus fu sostituita dal santo martire Valentino, decapitato proprio il 14 febbraio del 274 d.C..
Nato nel 176 d.C. a Interamna Nahars, l’attuale Terni, Valentino era un vescovo romano martirizzato. Fu scelto come patrono degli innamorati proprio poiché, secondo la leggenda, egli fu il primo religioso che celebrò l' l'impossibile unione fra un legionario pagano e una giovane cristiana.